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Caserta – L’intervento “riparatore” delle panchine di viale Beneduce e via Unità Italiana è stato ampiamente documentato con corredo di fotografie dal sindaco di Caserta Carlo Marino sulla pagina personale di facebook, proprio mentre sulla stessa piazza social piovono immagini di degrado provenienti da ogni angolo della città.

Una lotta impari contro “l’inciviltà di alcuni sconsiderati che non amano la nostra città” commenta il sindaco che aggiunge che “sempre sotto il profilo del decoro urbano, è stata completata la sistemazione delle panchine e dei cestini gettacarte nella zona del Centro Commerciale Naturale (via Pollio, piazza Duomo, via Crispo, via Santorio)”.

Eppure, nonostante sia dato ineludibile lo sciattume imperante in città, tra immondizia accumulata ovunque, parcheggi selvaggi e agenti di polizia municipale “carenti”, restano gli impegni minimi assunti dall’Amministrazione tra le più “smemorate” della storia casertana.

Ma ci pensano i cittadini a ricordare al sindaco le infinite cose da fare con cronicizzata urgenza, e tra queste spicca l’intervento a piazzetta Padre Pio, annunciato la scorsa estate dall’Amministrazione Marino  e poi svanito nel nulla.

Quello che resta è l’indignazione delle tante famigliole con bambini che frequentano la villetta, alle quali Enrico Trapassi del comitato “Azione e Partecipazione” ha dato voce per la seconda volta in otto mesi protocollando oggi al Comune la seconda richiesta d’intervento urgente.

Richieste che, in attesa del mega intervento annunciato dal comune con tanto di stanziamento economico previsto, mirerebbe a “tamponare” una situazione ad alto rischio incolumità per i frequentatori della centralissima area verde cittadina.

Un’area che, insieme tutte le villette urbane, gode dell’assoluta indifferenza da parte degli amministratori che, alle brutte, decidono di chiuderle. Ad evitare che ciò accada ci pensano i comitati di quartiere che, autotassandosi e armandosi di buona volontà, provvedono almeno alla pulizia dei luoghi. Un popolo di attivisti “civili” che fanno da contraltare ai pochi “incivili” che pure riescono a connotare la “città distratta”.