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Bellona – Un’interrogazione parlamentare è stata presentata dalla senatrice casertana del Movimento Cinque Stelle Vilma Moronese sul “disastro” della discarica della società Ilside a Bellona (Caserta), devastata lo scorso 11 luglio da un vasto rogo che durò quattro giorni e fu domato con fatica dai Vigili del Fuoco, a corto di mezzi e uomini. Bruciarono rifiuti urbani e speciali, e un’immensa nube tossica avvolse la cittadina. A rogo spento, i pompieri coprirono il cumulo fumante di materiale inquinante con del terreno, ma da allora continuano ad intervenire quotidianamente per spegnere le cosiddette “fumarole”, sbuffi di gas tossico originato dalla combustione dei rifiuti che emergono con frequenza. “Questa volta non finirà come se nulla fosse, i cittadini e il territorio hanno subito danni enormi, noi ci siamo impegnati affinché potessero essere messi nero su bianco, i nomi e cognomi di chi ha gestito, autorizzato e fatto affari sulla pelle della gente e dell’ambiente” dice la Moronese, membro della Commissione Ambiente del Senato. “Questa volta – prosegue la parlamentare portavoce del Movimento Cinque Stelle – sembra siano andati a fuoco anche i resti dei rifiuti combusti dell’incendio che coinvolse lo stesso stabilimento nel 2012, rifiuti inceneriti mai rimossi dal sito; la loro presenza fu certificata da un sopralluogo del 2014 dell’ARPAC. La stessa Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente ha scritto in un recente rapporto del 24 Luglio che sono state riscontrate nell’aria la presenza di benzene, formaldeide e acetaldeide, sostanze classificate come cancerogene di prima categoria, dovute all’incendio dell’Ilside”.

Nell’interrogazione del M5S la società è oggetto di una radiografica completa che porta alla luce, spiega la Moronese, “anche gli ultimi proprietari di Ilside, passando per le autorizzazioni che ricevette dall’allora commissario Antonio Bassolino, alla Jacorossi S.p.A. di Roma, ma ci sono anche le aziende di gestione rifiuti Esogest e Gesia, quest’ultima coinvolta nello scorso giugno in una truffa sui rifiuti effettuata a danno dei comuni casertani di Bellona e Vitulazio, sino ad arrivare alla Interfidam, società di Milano che possiede al 98% la Kokio srl che aveva per ultima rilevato l’Ilside. Si parla anche del probabile conflitto di interesse che coinvolgerebbe l’avvocato Giovanni Nacca, legale della ditta Esogest che ricopre il ruolo di membro dell’Osservatorio Regionale sui Rifiuti della Regione Campania, nominato recentemente dal Presidente di regione Vincenzo De Luca”. “Il nostro interesse è che i cittadini abbiano risposte e giustizia, e che questa volta vengano anche risarciti” conclude la Moronese.