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Caserta  –   Quattro ore di sciopero con adesione al 98%  per i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Caserta, che hanno risposto all’iniziativa del Conapo, il sindacato autonomo che ha proclamato l’astensione a livello nazionale per protestare contro le retribuzioni e il trattamento pensionistico ritenuti troppi esigui se paragonati a quelli delle Forze di Polizia.

Ha aderito il 98% del personale operativo in servizio al Comando e ai distaccamenti ubicati sul territorio casertano” spiega Gianfranco Leonetti, segretario provinciale del Conapo di Caserta. “Siamo – prosegue – il Corpo più bistrattato dallo Stato. Ricordo che i Vigili del Fuoco percepiscono 300 euro in meno di stipendio ogni mese rispetto, per esempio, a poliziotti e carabinieri, e sono penalizzati anche dal punto di vista previdenziale. Eppure rischiamo la vita come e più degli appartenenti agli altri Corpi dello Stato, e siamo impiegati nei servizi di pronto intervento dal giorno dell’ assunzione sino al giorno della pensione, un servizio operativo che non ha eguali nello Stato”.

Alla base della protesta anche la cronica carenza di pompieri determinata dai tagli alle assunzioni; in Campania mancano all’appello un centinaio di operativi, di cui venti solo al Comando Provinciale di Caserta, che copre un territorio molto difficile, dove, ai normali interventi che i pompieri svolgono quotidianamente, vanno aggiunti anche quelli di carattere ambientale, legati allo spegnimento di roghi di rifiuti tossici.  “In Italia – sottolinea in una nota il segretario generale del Conapo Antonio Brizzi – mancano circa 3 mila vigili del fuoco dai 32 mila previsti. Il piano di assunzioni straordinarie inserito dal Governo nella legge di bilancio, ne recupera 1300 nei prossimi 5 anni, è una bella inversione di tendenza rispetto ai tagli del passato, ma ha la grave criticità di rimandare il grosso delle assunzioni troppo al futuro, infatti prevede solo 50 assunzioni aggiuntive al turnover per il 2018 in tutta Italia, troppo poche per pensare di far fronte adeguatamente alle nuove emergenze dovute ai cambiamenti climatici, ai ripetuti terremoti, alle alluvioni, ma anche agli incendi, specie dopo la soppressione del Corpo Forestale dello Stato”.

Con lo sciopero nazionale, “i pompieri del Conapo chiamano in causa direttamente il premier Gentiloni e i ministri Padoan, Minniti e Madia, ma anche a tutti i politici di maggioranza e opposizione perché i vigili del fuoco e la sicurezza sono di tutti e necessitano di impegno bipartisan” conclude Brizzi.