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Siamo inguaribili ottimisti noi campani. Quelli che nel momento del bisogno fanno quadrato e superano i problemi. Di ogni tipo, di qualunque entità. Siamo abituati a tutto e questo ci dà forza. E a Natale quei problemi siamo bravi a metterli da parte, in un cantuccio, poi passate le feste li ritroveremo lì e, magari, li risolveremo. Sotto l’ideale albero di Natale di noi campani ci sono pacchetti grandi e piccoli, qualcuno vuoto, qualcuno è un pacco nel pacco. Molti pieni di speranze, altri che non ci aspettavamo e che siamo pronti a riportare indietro al mittente o, al massimo, a riciclarli. 

Che la nostra amata regione, le istituzioni, chi ci governa, la politica, lo sport, le forze dell’ordine non ci tolgano mai la speranza di trovare in quei pacchetti ciò che desideriamo fortemente. Un lavoro, innanzitutto, una sanità che funzioni, il sostegno per le classi meno abbienti ed una serie di richieste da inserire in una lunga ed ideale lettera a babbo Natale che poi avrebbe però un annoso problema: dove lasciare i regali? Sotto l’albero di Natale, con la speranza di trovarlo, lì maestoso e lucente, intatto ed invulnerabile agli attacchi di chi con il senso di appartenenza alla nostra terra ha pochissimo a che vedere, nella Galleria Umberto a Napoli, sul lungomare Trieste a Salerno, davanti la Reggia a Caserta, a piazza Libertà ad Avellino o sotto l’Arco di Traiano di Benevento. 

Buona Natale alla nostra bellissima terra, ai campani e a chi, per mille motivi, questa terra non la vive più.