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Napoli – C’è molta preoccupazione per il futuro dell’ospedale Ascalesi di Napoli che sta subendo “un progressivo svuotamento di competenze e di professionalità ed un graduale ridimensionamento del pubblico ad esclusivo vantaggio dei centri privati“. A denunciare con forza la situazione di impoverimento del presidio napoletano è Cgil CampaniaNapoli.

Depauperamento del reparto di chirurgia e la costante riduzione di personale, così si aggrava la situazione del nosocomio del centro storico. Inoltre, dall’1 ottobre “uno dei due acceleratori lineari utilizzati nel reparto di radioterapia non è più utilizzabile a seguito di un guasto tecnico: che stanno determinando una lenta agonia del presidio“. Risultato: una riduzione del 50% del numero di pazienti che quotidianamente si sottoponevano alla radioterapia oncologica con il conseguente allungamento delle liste di attesa per nuovi pazienti. “L’allarme lanciato dai medici, dagli infermieri e dal responsabile della unità operativa complessa di radioterapia alla direzione dell’ospedale è caduto nel vuoto ed è a rischio la sopravvivenza di un reparto di eccellenza che assiste oltre 300 pazienti affetti da tumore a settimana. Si tratta di una situazione gravissima che priva i cittadini di Napoli di un centro di riferimento pubblico per l’assistenza oncologica“.

Intanto il sindacato insorge e preannuncia le barricate. “Se dovesse continuare questa lenta agonia – dichiarano – preannunciamo la mobilitazione dei lavoratori e dei cittadini a difesa dell’ospedale Ascalesi e a garanzia del diritto alla salute“.