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Napoli- Blitz di Luigi de Magistris e sostenitori sotto Palazzo Chigi, dopo settimane di polemiche feroci ecco arrivare la prima schiarita. L’ex pm e la sua Giunta hanno infatti ottenuto dall’entourage del ministro uscente Maria Elena Boschi una serie di rassicurazioni in merito all’impegno del Governo affinché il Comune di Napoli possa tornare a utilizzare la propria cassa, svincolandosi così dal maxi-debito contratto con Roma in seguito al terremoto del 1980. Certo, l’arrivo degli “arancioni” nella Capitale è stato tutt’altro che agevole. Nella tarda mattinata gli agenti della Digos avevano fermato e sottoposto a controlli una decina di pullman sui quali viaggiavano gli attivisti pro Dema: un “intoppo” che aveva causato parecchi malumori. Più di qualcuno aveva parlato di un vero e proprio sabotaggio ai danni del sit-in.

Giunto in anticipo a Roma, ben prima di mezzogiorno, orario fissato per l’inizio della manifestazione, l’ex pm ha dunque incontrato a Palazzo Chigi i tecnici del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Boschi. Presente anche il commissario per il terremoto. Il vertice, stando almeno a quanto emerso dai primi rumors, avrebbe consentito alle parti di trovare una soluzione per il famigerato debito CR8, che ammonta a 97 milioni di euro. La svolta dovrebbe arrivare grazie all’impegno del Governo per risolvere il problema del pignoramento delle casse del Comune di Napoli.

Il primo cittadino, commentando il risultato a caldo con i suoi sostenitori, ha però mostrato di volersi fidare solo fino a un certo punto: «Se entro il 4 marzo – avverte – non avremo le risposte che chiediamo in merito al pignoramento delle casse municipali torneremo per la quinta volta qui a Roma. E se la cassa non ce la liberate voi, ce la libereremo da soli. È importante trovare una soluzione ai problemi di Napoli, ma poi chiederemo al resto del Paese se è d’accordo con la nostra battaglia, e questo lo chiederemo a tutti i Comuni italiani. Oggi inizia la nostra battaglia contro il debito e la prossima sarà, spero a livello nazionale, contro i derivati. Napoli si è liberata dalla camorra, dai comitati d’affari e non è in vendita». Insomma, al netto delle rassicurazioni fin qui ricevute, de Magistris è pronto a dare ancora battaglia. Al sit-in promosso dall’associazione demA, il movimento guidato da Luigi de Magistris e dal fratello Claudio, hanno preso parte quasi 500 persone: giunta, consiglieri comunali di maggioranza, diversi esponenti delle Municipalità, attivisti e una manciata di simpatizzanti. Nella tarda mattinata la Digos aveva fermato alcuni dei bus diretti a Roma e sottoposto a controlli e perquisizioni tutti gli occupanti, compresa la moglie dell’ex pm. Operazioni che, tra una polemica e una foto postata sui social, sono andate avanti per quasi due ore.