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Napoli – Il presidente del Collegio dei Revisori Nicola Giuliano ha dato lettura dei pareri alle delibere poste all’attenzione del Consiglio comunale il 23 e 24 aprile prossimi, partendo da quello, favorevole, sulla delibera 137 del 31 marzo 2018 di integrazione del piano delle valorizzazioni e delle alienazioni di immobili di proprietà comunale già approvato dal Consiglio comunale. La sentenza n. 11/2018 della Corte dei Conti a Sezioni Riunite ha portato la Giunta a integrare il piano straordinario di vendita degli immobili per un valore complessivo di 88 milioni e 500mila euro, un valore orientativo e presunto che, rilevano i revisori, deve essere confermato da valutazioni più approfondite per ciascun immobile che tengano conto di una serie di parametri, all’esito delle quali, in caso di variazioni al ribasso dei valori oggi indicati, dovranno adottarsi le conseguenti variazioni di bilancio.

Sul Documento Unico di Programmazione, delibera 141 del 31 marzo 2018, sempre accompagnato da parere favorevole, il Collegio ha sottolineato la necessità che in sede di approvazione il Consiglio provveda ad adeguare le informazioni contenute nella programmazione delle opere pubbliche con quanto riportato nei documenti di programmazione finanziaria 2018/2020. Ancora la spesa complessiva di 1 milione e quattrocentomila euro prevista per nuove assunzioni in relazione al fabbisogno di personale 2018/2020 può essere attivata sempre che sia verificato il mantenimento degli equilibri di bilancio, con l’invito ad adottare iniziative per la razionalizzazione della gestione del personale.

Nell’illustrazione dell’ultimo parere, quello, favorevole, alla delibera 142 del 31 marzo 2018 relativa al Bilancio di previsione, il Collegio si è soffermato sull’aspetto del fondo accantonamento perdite di esercizio delle società partecipate, determinato in oltre trenta milioni per le perdite di esercizio previste per Napoli Holding, Caan e Ceige, sulla base dei risultati negativi di esercizio 2016.Tale valore, ha detto Giuliano, può cambiare allorché si disponga di bilanci aggiornati e tenendo conto dell’esito della procedura di concordato presentata per Anm e Caan. Ultimo punto approfondito, quello dei servizi di illuminazione votiva dei cimiteri, sul quale si segnala la problematica dell’accertamento delle entrate relative al periodo intercorso tra la consegna dell’impianto alla nuova concessionaria Selav ad oggi. Il parere si conclude con l’invito all’Amministrazione a porre in essere attività particolari come l’adozione di un nuovo regolamento di contabilità, la riconciliazione dei residui attivi e passivi iscritti nella contabilità dell’ente con i debiti e crediti delle partecipate e l’eliminazione dei debiti fuori bilancio che dovrebbero costituire eventi straordinari e non una regola di estinzione dei debiti.

I consiglieri intervenuti hanno posto una serie di osservazioni, ricordando le perplessità già espresse ieri nel corso della riunione con l’assessore Panini. Lebro (La Città) ha evidenziato che il bilancio attuale rappresenta una semplice prosecuzione di quello dell’anno scorso, con l’aggiunta di un elenco suppletivo di immobili da dismettere, privi di una valutazione certa effettuata dalla Borsa immobiliare e che non tiene conto del loro valore e degli usi in corso, come per il palazzo di via Verdi, o individuati, come per il palazzo di piazza Duca degli Abruzzi per il mercato ittico e l’edificio dell’ex Centrale del latte da adibire a sede di ASIA, così come deciso dal Consiglio comunale, e senza che si dica nulla sui costi ai quali si andrebbe incontro per trovare una collocazione diversa alle attività attualmente svolte o da attivare. Non si comprende, quindi, il parere favorevole espresso dal Collegio. Perplessità sul parere favorevole è venuta anche dal consigliere Brambilla (Movimento 5 Stelle) che ha ricordato i diversi momenti di presentazione indicati dalla norma per la presentazione del DUP e del bilancio di previsione, che viene accompagnato dalla nota di aggiornamento del documento programmatico. Invece, ogni anno, i due documenti vengono presentati insieme, con un ritardo di dieci mesi del primo, e con un errore che non viene rilevato neanche dai revisori, così come la circostanza che molte delle cose contenute nel DUP non si ritrovano nel bilancio di previsione o addirittura lo stravolgono.

Il consigliere Moretto (Prima Napoli) ha concordato sulla critica al parere espresso dal collegio, che dovrebbe svolgere un ruolo di supporto al Consiglio, ed invece riporta nel parere i contenuti della delibera senza rilevarne incongruenze ed errori, come quello dell’inserimento nel piano di dismissione straordinaria di immobili sui quali esistono finanziamenti del Patto per Napoli tesi al loro recupero e per i quali negli anni passati è stata fatta una importante azione di lotta per mantenerli, come avvenuto per il mercato ittico e l’ex Centrale del latte. Il consigliere Buono (Verdi-Sfasteriati) ha ricordato che l’Amministrazione ha dovuto affrontare la sentenza della Corte dei Conti e ha avuto quindi la necessità di elaborare un piano straordinario di vendita degli immobili, per far fronte a quello che è un debito ingiusto di competenza dello Stato e che nessuna Amministrazione precedente ha mai riconosciuto. Il consigliere Nonno (Misto – Fratelli d’Italia) ha chiesto chiarimenti sulla valutazione dei costi che deriverebbero al Comune in caso di vendita di immobili dove attualmente si svolgono attività che dovrebbero essere trasferite altrove, ricordando che il debito Cr8, che era conosciuto e andava scritto in bilancio, deriva dal Commissariato di Governo che ha lasciato alla città anche una serie di immobili che producono reddito per il Comune. Secondo il consigliere Lanzotti (Forza Italia) la valutazione di 88 milioni fatta per gli immobili da vendere in via straordinaria è sovrastimata, a partire dall’immobile di via Verdi, per il quale è stato indicato un valore di 34 milioni e mezzo di euro, una cifra che appare frutto di malafede e che rimarrà priva di riscontro. Il consigliere Andreozzi (Dema) ha ricordato che per gli immobili della legge 219 il Comune spende milioni di euro per la manutenzione, mentre il valore dell’immobile di via Verdi fu sovrastimato già al momento dell’acquisto. Va invece apprezzato il lavoro difficile svolto dai revisori e dagli uffici, mentre la città si trova oggi a pagare le conseguenze di scelte fatte dalle passate amministrazioni che hanno causato gravi danni e debiti enormi, creando una situazione difficilissima poi aggravata dalla recente sentenza della Corte dei Conti.