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Avviato l’esame delle delibere relative al bilancio di previsione, all’ordine dei lavori del Consiglio Comunale del prossimo 23 aprile. Vincenzo Ferrara, della Direzione Generale, ha descritto la struttura del Documento Unico di Programmazione (delibera 141 del 31 marzo 2018), evidenziando i contenuti principali della prima parte strategica, relativa alla intera missione amministrativa del Sindaco, e della seconda parte operativa, relativa alla programmazione biennale delle azioni, nella quale sono compresi il piano triennale per il fabbisogno del personale, il piano per la valorizzazione e alienazione del patrimonio comunale, il piano triennale dei lavori pubblici

Il Ragioniere Generale Raffaele Grimaldi ha illustrato quindi la delibera 142 del 31 marzo 2018 relativa al Bilancio di previsione. Si tratta di un documento che si inserisce nel più ampio piano di riequilibrio, recentemente riformulato, e contiene tutte le coordinate delle poste da ripianare per compensare il disavanzo. Il Ragioniere generale ha evidenziato che il primo effetto ritenuto utile ai fini del riequilibrio dell’Ente punta, nelle prime annualità, al buon esito del piano di dismissioni, per poi collegare il riequilibrio, nel periodo successivo, ad un incremento delle entrare tributarie. Proprio sulla parte delle entrate si punta ad esempio per il 2018 ad un recupero dell’evasione tributaria, e si prevedono entrate per 1.026.000 euro grazie a iniezioni di risorse a recupero. Sulla parte delle spese, invece, il bilancio previsionale non registra novità significative rispetto agli altri anni. Restano evidenti le ristrettezze connesse al piano di riequilibrio, alle quali vanno aggiunte le novità normative che impongono la creazione di fondi di accantonamento per gli enti con partecipazioni in società, e ulteriori tagli ai trasferimenti per circa 15 milioni di euro.

Nel dibattito, il consigliere David Lebro (La Città) ha evidenziato che con i numeri illustrati e la lista degli immobili da dismettere sempre più lunga, è evidente che diventa difficilissimo andare avanti. In particolare, sul piano di dismissione degli immobili comunali, Lebro ha posto l’attenzione su tre casi emblematici: la prevista dismissione di Via Verdi, sede del Consiglio Comunale, per la quale non è specificato in delibera come fare con i costi per la ricollocazione degli uffici, non ci sono inoltre le valutazioni della Borsa Immobiliare necessarie per capire come procedere. Altri casi emblematici sono la ex Centrale del Latte, che doveva essere la sede di Napoli Servizi, ed il Mercato Ittico, al centro di un progetto di valorizzazione, che ora vengono messe in dismissione. Se si tratta solo di un’operazione sulla carta, serve chiarezza da parte della Giunta, e capire se si intende andare avanti in questo modo a oltranza, puntando su dismissioni che non si è in grado di fare, o dichiarare il dissesto, perché anche nei momenti difficili un’amministrazione deve distinguersi e dire le cose come stanno.

Rosario Andreozzi (Dema) ha evidenziato che sono note le difficoltà che l’amministrazione sta incontrando dopo la pubblicazione della sentenza delle Sezioni riunite della Corte dei Conti dello scorso 29 marzo. A partire dalle difficoltà ereditate e dalle le nuove norme che hanno reso difficile abbattere il disavanzo, tutti fattori che rendono la fase attuale particolarmente eccezionale, rispetto alla quale sarebbe disonesto non riconoscere il lavoro fatto. Restano, certo, responsabilità politiche che è giusto assumersi, come ad esempio il non essere riusciti ad agire sulle fasce di privilegio delle quali ancora godono i vertici di ANM, ma l’unica soluzione resta quella di approvare questo bilancio, che è il migliore possibile, e agire affinché il nuovo Governo intervenga con delle modifiche sulle attuali norme così penalizzanti per gli enti locali.

Federico Arienzo (PD) ha chiarito che la vera partita del bilancio non si svolgerà nel prossimo Consiglio comunale con il previsionale. Il vero problema sarà capire come agire quando tutti sono consapevoli che sull’attuale mercato immobiliare non sarà possibile vendere gli immobili al prezzo fissato. Il vero tema è decidere quali soluzioni concrete adottare nelle situazioni cogenti, non si può pensare di stare sempre sul debito, né aspettarsi leggi speciali dallo stato in un clima di continuo scontro politico. Il mancato finanziamento in bilancio per il terzo anno consecutivo dei lavori per la riapertura della scuola Onorato Fava, ad esempio,  pone il serio problema che se non si agisce su quelle piccole cose capaci di avere ricadute sociali, si perderanno importanti occasioni di sviluppo.

Mario Coppeto (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra), condividendo lo sforzo fatto dagli uffici per far quadrare i conti del bilancio, ha evidenziato la necessità di provare a dare un contributo per riequilibrare, laddove possibile, alcune voci del previsionale che hanno subito particolari tagli, come quella sui fondi  per le  disabilità. Sulla necessità di sanare questi squilibri è necessario infatti fare tutte le opportune valutazioni, ed eventualmente presentare emendamenti nel corso del prossimo consiglio comunale. E’ vero che  ci sono eredità del passato ma, nel caso del palazzo Via Verdi, Coppeto ha voluto chiarire che quella fu una scelta che consentì di risparmiare molto sui fitti passivi del Comune: servono pertanto scelte coerenti e il contributo di tutti per migliorare questo documento.

Per l’assessore Enrico Panini è importante sottolineare che il Bilancio preventivo per il 2018, che il Consiglio si appresta a votare, garantisce il mantenimento degli stessi stanziamenti per i servizi previsti per il 2017, a partire da refezione e servizi per la disabilità, senza alcuna riduzione nonostante un quadro economico peggiorato; veri e propri macigni sono quelli ai quali il documento deve far fronte, dal taglio dei trasferimenti statali per 15 milioni al ripiano delle perdite delle partecipate (Anm e in piccola parte Caan) per 30 milioni, oltre alla prima rata del piano di rientro dal debito; a queste difficoltà, si è aggiunta, a 24 ore dalla scadenza per l’approvazione del bilancio, la bomba della sentenza delle sezioni riunite della Corte dei Conti con la sanzione degli 84 milioni. Su questo aspetto, la considerazione è che ci troviamo di fronte all’applicazione a Napoli di una scrittura e riscrittura ogni volta diversa delle interpretazioni delle leggi, cosa diversa dal rigoroso controllo dei conti, una situazione che è molto pericolosa per la tenuta di tutti i Comuni. Per questo, è importante che dal Consiglio comunale, al di là delle normali dialettiche e dinamiche sul bilancio, esca una posizione costruttiva, ha concluso l’assessore, assicurando che, per agevolare la discussione, e anche per informare i cittadini, al Consiglio saranno fornite schede esemplificative di un documento che per sua natura è molto complesso.