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Napoli – Approderà all’Expo 2020 di Dubai “Green Farm Corporation”, la fattoria ecologica made in Naples ideata nel 2015 dagli studenti dell’Istituto Tecnico Industriale Augusto Righi di Fuorigrotta insieme agli ingegneri di Graded, la Spa guidata da Vito Grassi, vicepresidente degli Industriali napoletani, attiva da 60 anni nel mercato della progettazione, realizzazione e gestione di impianti di energia da fonti rinnovabili.         

Colture biologiche, pannelli fotovoltaici e impianti eolici interamente alimentati da fonti a energia rinnovabile: è questa la formula del progetto nato nell’ambito dell’iniziativa “Studiare l’impresa, l’impresa di studiare”, promosso dall’Unione Industriale di Napoli,  che nella fase di lancio ha già partecipato all’Expo 2015 di Milano ed è stato premiato all’evento “Campania Competitiva” dell’assessorato alle startup, all’innovazione e all’internazionalizzazione della Regione Campania. “Come ci eravamo preposti tre anni fa – dice Vito Grassi – presenteremo all’esposizione universale degli Emirati Arabi, evento che sarà focalizzato proprio sul tema dell’efficientamento energetico, i primi risultati dell’implementazione di un progetto che rappresenta un po’ la sintesi della nostra mission: fare impresa vuol dire soprattutto innovare e formare, creare un dialogo concreto, non formale, tra azienda e ricerca. Lo dimostrano i rapporti che abbiamo costruito negli anni con il mondo delle università e della scuola. Nello specifico, la “Green Farm” ha avuto il merito di avviare un processo di apprendimento “bidirezionale”: durante questa esperienza, i  ragazzi hanno imparato tanto da noi e l’azienda ha appreso tanto da loro. Anche essere in grado di costruire intorno alla propria idea un progetto è cultura d’impresa”.

Ma qual è la portata innovativa di questo prototipo di fattoria ecologica? Si tratta di una struttura capace di operare e autosostenersi sfruttando fonti energetiche rinnovabili come sole, vento e biomasse: la tecnologia legata agli impianti a biogas produce energia elettrica trasformando le deiezioni animali mediante un processo di digestione batterica o anaerobica. Per la biomassa, invece, viene sfruttata ogni sostanza organica di origine vegetale  o animale prodotta dalle colture rigorosamente biologiche.