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“Valore Lavoro. L’umanità del lavoro nell’economia dei robot” è il titolo del 50° incontro nazionale di studi delle Acli che ha avuto il via oggi pomeriggio al molo Angioino e che si concluderà sabato 16 settembre con l’intervento del ministro Delrio.

I SALUTI DEL PRESIDENTE MATTARELLA – La tre giorni ha avuto inizio con i saluti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella cha ha scritto un messaggio per far sentire la sua vicinanza: “Gli incontri nazionali di studi delle Acli – scrive il Presidente – hanno fornito, nel tempo, contributi di rilievo per lo sviluppo civile e democratico, con acuta partecipazione agli eventi e ad i problemi del Paese. Sul lavoro si fonda la Repubblica italiana. E sull’esercizio pieno di questo diritto, il diritto a un lavoro con dignità, continua a poggiare la nostra democrazia e la vita civile. Le innovazioni vanno sostenute e guidate, in modo da mantenere la comunità all’altezza della sfida globale, irrobustendo al tempo stesso le reti di cittadinanza e solidarietà, per favorire mobilità e nuovi accessi, per ampliare le opportunità, anzitutto in favore delle giovani generazioni. Una società più solidale e coesa esprime anche un’economia più salda”.

IL PRESIDENTE ACLI – Dopo i saluti del presidente Mattarella ha dato il benvenuto alla convention il presidente Acli Roberto Rossini: “Gli incontri di studio sono per noi un momento per leggere i segni dei tempi e intraprendere un cammino nella realtà quotidiana. Il lavoro vive una fase importante di trasformazione. Non possiamo conoscere appieno tutte le sfide che dovremo affrontare, ma alcune questioni sono già evidenti in tutta la loro forza. Su queste abbiamo il compito di riflettere per iniziare a modulare possibili risposte”.

IL SINDACO LUIGI DE MAGISTRIS – Poi, è stata la volta del sindaco della città Luigi de Magistris che oltre a dare il benvenuto ha raccontato di quanto sia difficile amministrare una città complessa come Napoli, “con le sue bellezze e le sue contraddizioni. Il tema del lavoro – ha commentato il sindaco a margine della manifestazione – è una nota dolente. E’ chiaro che le politiche del lavoro sono dei governi nazionali, non sono dei sindaci. Guai ad aspettare che i governi mettano al centro il lavoro. Io – prosegue il sindaco – ho fatto una considerazione su quelle che sono state le manovre economico – finanziarie augurandomi che la prossima sia diversa. I governi dicono a noi sindaci – conclude – che non hanno risorse, per sostenere i territori, i bisogni, i diritti, le politiche nei confronti dei più deboli, dei giovani, del lavoro ma questo lo considero un dato non vero perché poi si trovano 5 miliardi e mezzo di euro per salvare le banche venete e 64 milioni di euro al giorno per sostenere spese militari”.

Nella tre giorni economisti, sociologi, politici, giuslavoristi e imprenditori si confronteranno sull’impatto che i nuovi sistemi di produzione stanno avendo sui lavoratori e sulla loro vita.

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