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Questo corno non s’ha da fare. Dopo vari tira e molla, proposte e rifiuti anche l’idea di installare il corno al porto di Napoli è saltata. Dopo il no della soprintendenza al progetto sul Lungomare, Italstage incassa ancora un rifiuto. L’incontro tra il presidente dell’Autorità portuale Pietro Spirito e il patron dell’aziende Pasquale Aumenta, che aveva vinto un bando del Comune per l’installazione natalizia, si conclude con un nulla di fatto. Dall’Autorità portuale fanno sapere che “dopo un’analisi tecnica con l’azienda e, visti i tempi” quest’anno l’iniziativa non si farà”. Troppo esosa la richiesta dell’Autorità portuale a Italstage: 200mila euro per la concessione più il 5 per cento sulla vendita dei biglietti. Una richiesta spropositata, quasi il triplo di quanto versato l’anno scorso per N’albero alla Rotonda Diaz.

Come temevamo e avevamo preannunciato, il Corno non ha trovato una sistemazione e, nel periodo natalizio, non ci sarà alcuna installazione in grado di attrarre napoletani e turisti, oltre alle tradizionali bellezze storiche, artistiche e culturali che la città offre da sempre. E’ la vittoria dei soliti intellettuali che vogliono mummificare Napoli”. Lo hanno detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli de La radiazza, ideatori del movimento dei Non intellettuali, per i quali “il naufragio del progetto rappresenta la vittoria di quegli intellettuali bravi solo a mettere i bastoni tra le ruote a chi propone qualcosa a costo zero perché vogliono mantenere in piedi quelle leggi non scritte in base alle quali solo chi fa parte del loro cerchio magico può proporre o fare qualcosa per la città, anche se poi propongono e fanno ben poco, e, soprattutto, non lo fanno a costo zero come sarebbe stato per il Corno. Adesso chiediamo al sindaco de Magistris di procedere facendo realizzare gli altri due progetti che avevano partecipato al bando per il Natale e cioè la scultura a forma di peperoncino e il presepe di ghiaccio”.