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Quindici giorni esatti. Tanto è durata la detenzione di Salvatore Di Lauro, figlio di Paolo detto “Ciruzzo ’o milionario” (in foto), il boss di “Gomorra”, detenuto in carcere dal 2005 al 41 bis. Salvatore era stato arrestato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti perché ritenuto a capo del clan che porta il suo cognome e che a Secondigliano vuol dire terrore e morte. Ieri notte il Tribunale del Riesame ha scritto un’ordinanza che ha riportato in libertà il boss torna nuovamente al suo posto, in via Dell’Arco, nel “cuore” di Secondigliano. All’interrogatorio di garanzia aveva risposto alle domande del giudice dicendo che quando era stato scarcerato tre anni fa aveva aperto una pizzeria e si era messo a lavorare con la moglie. I giudici della Libertà hanno accolto le tesi degli avvocati Antonio Abet, Vittorio Giaquinto e Giuseppe Perfetto i quali hanno dimostrato che per i reati contestati era stato già condannato e aveva scontato dieci anni di reclusione e per il principio del “ne bis in idem” non poteva essere nuovamente fermato.