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L’ennesima  devastazione della sede dell’ Associazione  “Frida Kahlo” e de  “La  città delle pari opportunità” di  Marano di Napoli non è solo l’ennesimo atto intimidatorio che segna l’inciviltà del gesto criminoso rivolto a delle donne che da più di un decennio con coraggio e passione lottano per ideali e valori di solidarietà e di liberazione 

E’ anche uno schiaffo a tutta la  comunità locale, ai suoi cittadini e alle sue istituzioni,   a cui si intende lanciare un chiaro messaggio di violenza intimidatoria  perché si crei l’isolamento e l’indifferenza rispetto a una esperienza cosi esaltante e piena di significati culturali. Perché il punto è proprio questo: impedire che in questi territori di confine dove bisogna lottare con i denti ogni giorno per assicurarsi una vita normale , l’idea di liberazione della donna non si diffonda attraverso le tante azioni quotidiane di solidarietà concrete e tramite  la libertà di pensiero di cui è portatrice questa meritoria cultura del fare.

Questi pseudo vandali in effetti sono coloro che coltivano la cultura della sopraffazione e della regressione civile perché l’idea di emancipazione e di autonomia della donna mette in discussione un più vasto assetto di valori  di dominio fondato sulla violenza , che inizia nelle famiglie del padre/marito/padrone per estendersi all’intera vita sociale.

Lasciare sole queste donne significa isolare tutte le donne della comunità per cui la risposta immediata e forte della società civile e delle istituzioni locali deve essere senza se e senza ma se si vuole esprimere realmente da che parte si vuol stare oltre ogni espressione di rituale contingenza.

Noi di Sinistra Italiana lo facciamo senza timore alcuno esprimendo una solidarietà non di occasione ma combattiva e di impegno perché questo vergognoso episodio diventi il punto di partenza di un riscatto di civiltà per Marano ,  l’intero hinterland napoletano e la Campania .