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E’ arrivato al museo ferroviario di Pietrarsa a Portici senza cedere al sinuoso fascino di microfoni e telecamere, ha tirato dritto e si è seduto in prima fila dove c’erano già Matteo Renzi, il ministro Delrio, la ministra Fedeli&co. Poi il ministro dell’Interno, il cui fantoccio è stato appeso davanti la sede del Pd di Rho, è salito sul palco di Pietrarsa e ha lasciato tutti senza parole: “Lo ius soli va approvato entro questa legislatura”. Lo aveva già detto durante l’audizione in Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen: “Sullo Ius Soli ne discuterà il Parlamento, ma io sono convinto che questioni di questo tipo vanno oltre l’adesione o meno ad una maggioranza di Governo, ma hanno a che fare con una questione di principio che interroga legittimante le forze politiche e altrettanto legittimamente i singoli parlamentari che si esprimeranno”.

Oggi lo ha detto esplicitamente: “Non è una legge sull’immigrazione ma sull’integrazione, sono due cose radicalmente diverse. Un grande partito di fronte a una legge di principi si batte, decide, convince. L’unica cosa che un grande partito non fa è rinunciare: noi non rinunceremo”.

Poi però ci tiene particolarmente a cementare la coesione nel partito: “Quello che abbiamo fatto al governo non l’abbiamo fatto da soli. La sfida è lavorare insieme oltre i confini del Pd, per costruire una grande alleanza, governare l’Italia, battere la destra e sconfiggere definitivamente i populismi”.