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NAPOLI -La camorra trema e lo fa perché ancora una volta pezzi del “sistema” crollano sotto il peso delle accuse di killer. «Voglio cambiare vita, dare un futuro diverso ai miei fi- gli e provare a trasmettergli valo- ri positivi». Con queste parole Salvatore Maggio ha deciso di svoltare e decidere da che parte stare, finalmente. Lui che per anni è stato un “guaglione” dei capiclan della zona del Mercato fino addirittura a conquistarla con un proprio gruppo di scissionisti dai Mazzarella, ha fatto il “salto”. Dal 2 agosto è un collaboratore di giustizia e la sua famiglia è già stata trasferita sotto protezione. Il pm De Falco, della Dda di Napoli ha già depositato nove pagine nelle quali racconta il suo ruolo all’interno del clan Puccinelli del rione Traiano, i soldi che incassava dalla delle droga a “sistema” e quello per le estorsioni. Fa i nomi degli affiliati, i complici e i referenti del gruppo che per anni ha gestito e tutt’ora gestisce lo spac- cio al rione Traiano, una delle zo- na di Napoli e provincia dove insiste la più importante piazza di spaccio di sostanze stupefacenti di marijuana e hashish. E proprio nel “sistema” del rione Traiano che Salvatore Maggio era attualmente inserito fino a quando non è stato arrestato il 10 giugno del 2016 perché destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare per traffico di droga. Doveva scontare un residuo di cinque anni. Ma poche settimane dopo la doccia fredda. Il pentimento di Davide Leone, ex rampollo della zona del rione Traiano, lo aveva schiacciato alle sue responsabilità: prima tra tutte la partecipazione all’omicidio di Pasquale Grimaldi, fino alla guerra con le stese a piazza Mercato, dove aveva generato una scissione.