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Pagani (Sa) – Detenzione di arma da fuoco, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale ed esplosioni i colpi di pistola: con queste accuse il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Nocera Inferiore Paolo Valiante ha rinviato a giudizio il cantante neomelodico Alfonso Manzella, conosciuto con il nome d’arte di “Zuccherino”,  Salvatore Pecoraro e Francesco Francese. I fatti risalgono al settembre del 2013. Zuccherino avrebbe partecipato a una sparatoria avvenuta a pochi passi da piazza Sant’Alfonso a Pagani. I carabinieri del nucleo operativo, a seguito di alcune segnalazioni giunte al numero di emergenza circa una sparatoria in corso, intervennero nella centralissima piazza di Pagani dove fu rinvenuto un bossolo di una pistola calibro 7.65. Un proiettile analogo successivamente fu ritrovato nell’auto di Alfonso Manzella, bloccato da una pattuglia dei carabinieri che si stava recando in piazza Sant’Alfonso dopo l’allarme per la presunta sparatoria. Manzella stava proseguendo contromano, con la sua autovettura, in una delle strade del centro di Pagani quando si imbatté nei militari. Dopo un breve inseguimento i carabinieri bloccarono l’auto sulla quale c’era anche una seconda persona. Nella vettura sottoposta a perquisizione fu ritrovato il proiettile. Nella stessa serata fu fermata una terza persona.

Zuccherino finì al centro di una rovente polemica per la sua canzone «Comme se fa». Nella quale il cantante neomelodico affrontava il tema del tradimento vestendo i panni di un camorrista. Che, dopo aver fatto confessare alla sua donna il nome dell’uomo con il quale l’aveva tradito, un altro boss, lo uccideva a sangue freddo. Ma gran parte delle sue canzoni è finita nel mirino della critica per i temi e le parole forti. I tre compariranno dinanzi ai giudici del tribunale di Nocera Inferiore il prossimo 18 aprile quando avrà inizio il processo.