- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Salerno –Durissima lettera di Fausto Morrone (foto piccola), ex segretario generale della CGIL provinciale, ex consigliere comunale a Salerno e fresco ex responsabile della prevenzione della corruzione di SMA Campania. Una voce ‘di dentro’ che, a picconate, acuisce le crepe e non fa sconti a nessuno, Anac compresa. Morrone, tra l’altro, scrive: “ Ritengo che sia doveroso per me, che sono stato il segretario generale della CGIL, consigliere comunale e, infine, Responsabile della prevenzione della corruzione di SMA Campania (azienda coinvolta dai video di Fanpage), esprimere un giudizio, sereno e rigoroso, sulle disgustose vicende campane che stanno venendo alla luce in questi giorni e anche rivelare aspetti di cui sono stato direttamente protagonista. Ovviamente, apprezzo moltissimo il coraggio e il talento dimostrati dai giornalisti di Fanpage e mi sento vicino alla giornalista Gaia Bozza minacciata e ingiuriata (…). Riesco a capire perfettamente il suo stato d’animo (…). Tuttavia osservo, non stupito, che persistono frange di giornalismo e intellettualismo in preda allo sconforto e dediti a una sfibrante fatica nell’intento di analizzare i fotogrammi dei video di Fanpage uno ad uno, nella ricerca di risposte certe circa l’esistenza di reali prove a sostegno dell’azione penale, volte a placare il loro scetticismo”.
I De Luca – “Eppure tutti i commentatori ricordano che il capostipite non è la prima volta che fa parlare di sé, per il suo coinvolgimento diretto o indiretto in vicende che hanno dato vita a inchieste (finanziamenti Campania Libera, termovalorizzatore, Crescent, pavimentazione Piazza della Libertà, caso del giudice Anna Scognamiglio, impianto di compostaggio, comizio sull’importanza delle ‘fritture’, le varie procedure della Corte dei Conti). In relazione ai figli: il primogenito, attuale candidato al Parlamento, rinviato a giudizio per bancarotta fraudolenta; il secondogenito con la vicenda che lo ha riguardato in questi giorni. Tanto premesso, a noi non spetta arrovellarci il cervello nell’intento di stabilire se sussistono le prove di un reato: a questo devono pensare i magistrati. Io penso, invece, che tutto quanto ho ricordato sbrigativamente poc’anzi basti e avanzi per un giudizio politico, etico e morale definitivo”.
SMA, REGIONE e ANAC “E vengo alla situazione registratasi nella SMA Campania: azienda nella quale ho svolto, fino al 31 dicembre scorso, le funzioni di Responsabile della prevenzione della corruzione. Conosco perfettamente i personaggi coinvolti nella triste e disgustosa vicenda raccontata dai giornalisti di Fanpage. Iacolare e Di Domenico sono stati nominati dall’attuale Presidente della Regione. Nella mia qualità ho segnalato una serie lunghissima di anomalie gestionali gravissime alla Regione Campania e all’ANAC. La prima, pur essendo il socio unico della società, con ampi doveri di controllo sulla medesima, non ha mai dato corso ad alcun accertamento. L’Autorità, invece, mi convocò nel marzo 2016 a Roma e si fece raccontare nel dettaglio le varie irregolarità che avevo riscontrato e che formalizzammo, poi, in un verbale. Solo nell’ottobre dello stesso anno fu inviata l’ispezione della Guardia di Finanza, di cui parla Raffaele Cantone nell’intervista a Il Mattino. Ispezione che si concluse senza che le fiamme gialle potessero acquisire una serie di documenti perché gli stessi furono stranamente trafugati in un furto in azienda, quanto mai tempestivo, la cui refurtiva risultò essere quasi esclusivamente materiale cartaceo. Anche sulle mie segnalazioni successive a questi ulteriori fatti non ho mai registrato riscontri formali dall’ANAC e dalla Regione Campania. Pure per questo mi sarei aspettato da Raffaele Cantone una severa autocritica sulla funzionalità dell’ANAC, piuttosto che la presa d’atto che la camorra gestisce ancora il ciclo dei rifiuti e, in particolare, lo smaltimento di quelli pericolosi. Neppure il fatto che la SMA avesse gli ultimi cinque bilanci non approvati ha smosso la Regione dalla sua pigrizia”.
LE CONCLUSIONI“Alla luce di tutto ciò che cosa deve succedere ancora per considerare conclusa un’esperienza di governo che è durata più di un quarto di secolo? Parlo di decisioni politiche e non di provvedimenti giudiziari. In un Paese normale, ma anche nel nostro, seppure in periodi storici in cui l’onorabilità in politica era ancora importante, avrebbero consegnato le loro dimissioni irrevocabili padre e figli e avrebbero lasciato libere le istituzioni e il loro partito. Sono, ovviamente, disilluso rispetto a questa autonoma decisione e allora spetta ai partiti, al sindacato, alla società civile mobilitarsi, inducendo a una presa di coscienza chi ha dato pessima prova di sé. Dobbiamo sottolineare che è disgustoso l’atteggiamento di una Regione che ricusa gli amministratori solo dopo lo scandalo pubblico, nel mentre chi la governa continua a rimanere al suo posto, in attesa che il popolo dimentichi tutto, com’è già successo tantissime volte. La sinistra, quella che io ho nel cuore, la immagino ferocemente e apertamente contro degenerazioni politiche e poteri dinastici: senza tentennamenti, diplomazia o conformismo, per cambiare in modo radicale questo Paese caduto in un declino etico e morale senza paragoni. Al momento, purtroppo, non vedo nessuna traccia persuasiva di essa”.