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Nella manovra economica c’è un provvedimento fortemente sostenuto da Coldiretti, che apre una nuova chance per il comparto florovivaistico. Con il bonus per i giardini privati si apre un’opportunità per gli agricoltori napoletani e campani, ma anche per la città di Napoli, che potrà avere più verde per combattere lo smog”. Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Napoli e Campania, rilancia il provvedimento previsto dal Governo e che prevede un “bonus verde” con detrazioni del 36% per la cura del verde privato quali terrazzi e giardini, anche condominiali.

Si tratta – sostiene la Coldiretti – di una misura importante per favorire la diffusione di parchi e giardini in città capaci di catturare le polveri e di ridurre il livello di inquinamento. Nelle città italiane dove ci sono appena 31,1 metri quadrati di verde urbano per abitante. Una pianta adulta – sottolinea la Coldiretti – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili, un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. Il verde urbano in Italia però – precisa la Coldiretti – rappresenta appena il 2,7% del territorio dei capoluoghi di provincia (oltre 567 milioni di metri quadrati) sulla base dell’ultimo rilevamento Istat. Si utilizza finalmente la leva fiscale per riconoscere i benefici che derivano alla collettività dalla cura e dagli investimenti privati nel verde, ma si tratta anche – sottolinea la Coldiretti – di un importante sostegno al settore florovivaistico Made in Italy che, con un valore della produzione attorno ai 2,5 miliardi di euro, è uno dei comparti di punta dell’economia agricola, contribuendo con 753,6 milioni di euro di esportazioni ed un saldo attivo negli scambi pari a circa 230 milioni di euro nel 2016. Le imprese florovivaistiche italiane, impegnate nella coltivazione di oltre 2.000 specie vegetali, sono – conclude la Coldiretti – 27.000, con oltre 100.000 occupati.

Il settore florovivaistico campano è caratterizzato da una struttura produttiva evolutasi nel tempo a vari livelli tecnologici e di tipologie aziendali, pertanto la presenza di un alto numero d’aziende, ha determinato un’offerta diversificata e completa delle produzioni (fiori recisi, foglie, fronde verdi, fronde fiorite, fronde con bacche, rami nudi fioriti, rami nudi bacche). La Campania è stata tra le prime regioni a dedicarsi alla coltivazione di specie florovivaistiche, e ciò fatto sì che a livello nazionale, le eccellenze floricole campane abbiano raggiunto i seguenti primati: 1° posto per produzione di fiori recisi a livello nazionale (24%): rose (36%), garofani (15%), gerbere (9%) e crisantemi (8%); 1° posto per produzione di piante da fiore nel Mezzogiorno (45%), 5° posto a livello nazionale (9%); 2° posto per produzione di piante da foglia a livello nazionale (21%); 1° posto per produzione di fronde e foglie (61%) nel Mezzogiorno.

Le maggiori zone produttive campane sono: Area Flegrea (piante in vaso da esterno), Costa Vesuviana (garofano, gerbera, crisantemo, anthurium), Area Stabiese-Pompeiana (garofano, gladiolo, lilium e bulbose minori, rosa), Agro Nocerino-Sarnese (garofano, gladiolo, iris, verde ornamentale), Piana del Sele (rosa, crisantemo, lilium, piante in vaso).