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Campania felix? Mica tanto. Almeno per quanto riguarda l’ultimo week-end. La pedata campana, versione prof, riesce nell’impresa di non vincere nemmeno una gara su sette contese. Il dato allarma, dalla massima serie A alla terza serie, non ride nessuno, almeno in questo fine settimana. In realtà, nel complesso, può ridere solo il Napoli, che naviga tra le grandi del calcio italiano e, passata la fase di appannamento, potrebbe tornare ad avere un ruolo da protagonista, direzione tricolore.

Non decolla il Benevento, che dopo il primo punto di domenica scorsa contro il Milan, in Friuli ha ritrovato le sue vecchie “certezze”: sconfitta e fragilità difensiva, pacchetto arretrato che si sgetola come la sala delle Dame della Reggia di Caserta. Ora l’impresa dei sanniti torna a farsi ardua, quasi senza appello. In cadetteria le cose non sembrano andare meglio. Avellino e Salernitana non riescono a dare un senso al loro campionato. Anzi. La Salernitana sembra proprio non voglia iscriversi al filone play-off. Col passo della formichina, la squadra di Bollini (in bilico e con l’ombra Tramezzani) resta nella pancia della classifica, tra color che son sospesi. L’Avellino, invece, si regala una mezza impresa a Padova che non cela più di tanto una tendenza a guardarsi ancora le spalle, prima di pensare a qualcosa di più interessante.

In serie C, se possibile, le cose vanno anche peggio. Paganese e Casertana, condividono con la Fidelis Andria il penultimo posto in classifica, il rischio retrocessione è più vivo che mai. Va un pò meglio alla Juve Stabia, che con 22 punti potrebbe addirittura inserirsi in un discorso play-off, vista la corta classifica ed il buon potenziale delle vespe guidate dal duo Caserta – Ferrara.