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Una firma per dire no alla ratifica del CETA e ad altri analoghi accordi commerciali di libero scambio in corso di negoziato, che aprono le porte alla concorrenza sleale e al cibo falso made in Italy. È l’iniziativa “Mi impegno in Parlamento” che Coldiretti Campania e Campagna Amica lanciano a tutti i candidati alle prossime elezioni politiche del 4 marzo. Si parte dai collegi di Napoli e provincia con un invito a recarsi al mercato di Campagna Amica che si terrà sabato 24 febbraio in piazza Salvatore Di Giacomo a Posillipo. L’appuntamento è dalle ore 11 presso il gazebo istituzionale che sarà allestito per l’occasione. Il vicepresidente nazionale di Coldiretti Gennarino Masiello e il direttore regionale Salvatore Loffreda invitano in una lettera aperta a sottoscrivere la battaglia a tutela del made in Italy, del giusto reddito degli agricoltori e della salute dei consumatori. Sarà presente all’iniziativa Alfonso Pecoraro Scanio, coordinatore del comitato scientifico della Fondazione Campagna Amica.

“Il nostro Paese e la nostra Campania – si legge nella lettera ai candidati di Coldiretti e Campagna Amica – custodiscono un patrimonio di biodiversità unico al mondo, frutto del lavoro quotidiano di tanti uomini e donne. Tuttavia la capacità di realizzare prodotti straordinari è insidiata da imitazioni e truffe. Complessivamente l’italian sounding vale 60 miliardi di euro sul mercato mondiale, sottraendo risorse alla nostra economia e alle nostre imprese agricole, che si trovano a concorrere con chi non rispetta gli stessi vincoli per la salvaguardia dell’ambiente, delle condizioni di lavoro e dell’impatto sociale”.

Oltre al documento dedicato a chi si candida al Parlamento, continuerà la raccolta di firme lanciata sabato scorso #StopCiboFalso per chiedere al Parlamento Europeo di rendere obbligatoria l’indicazione di origine degli alimenti in etichetta. Un’etichetta chiara che indichi l’origine degli ingredienti consente di prevenire e combattere gli scandali alimentari che mettono in pericolo la nostra salute; permette di contrastare le agromafie e le grandi multinazionali del cibo che hanno interesse a occultare l’origine delle materie prime; aiuta a riconoscere il vero made in Italy e tutelare il lavoro e i prodotti di qualità dei nostri agricoltori.