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Caserta – La campagna elettorale dell’ex senatore Lorenzo Diana, già membro della Commissione nazionale antimafia, fu finanziata da Antonio Piccolo ritenuto dalla Dda di Napoli espressione imprenditoriale del capo clan dei Casalesi, Michele Zagaria.
L’agghiacciante rivelazione è stata resa nota durante l’udienza della Cpl Concordia al tribunale di Napoli Nord. Il processo riguarda l’inchiesta che scattò lo scorso anno e ruota attorno alla cooperativa Cpl concordia e ai lavori di metanizzazione effettuati nella provincia di Caserta e Napoli. Un lavoro investigativo che portò a decine di arresti.
Antonio Piccolo, uno dei maggiori imputati, è stato interrogato in aula dal pm Catello Maresca. L’imprenditore ha spiegato di aver pagato ben 300mila euro di tangente al clan (in un’occasione una tranche dei soldi fu pagata dal padre dell’imprenditore direttamente al padre del boss Michele Zagaria in un bar sito nel centro della piazza del paese di Casapesenna) cercando di giustificare alla Corte la sua posizione come vittima e non come braccio imprenditoriale della holding criminale casalese. Durante la deposizione, incalzato dal pm, Piccolo ha spiegato che Lello De Rosa, ex vicesindaco dell’amministrazione di Fortunato Zagaria sciolta per infltrazione mafiosa e fratello dell’attuale sindaco Marcello, gli segnalò la campagna elettorale dell’ex senatore Lorenzo Diana e, dopo l’indicazione, di aver cominciato a finanziarla organizzando anche una cena elettorale.

Il processo sulla Cpl Concordia cerca di far luce sui rapporti tra la dirigenza della cooperativa e il clan dei Casalesi. Secondo gli investigatori, sarebbe stipulato un vero e proprio accordo, attraverso l’intermediazione di Antonio Piccolo, per intimidire l’originaria concessionaria dei lavori di metanizzazione, la Consorzio Eurogas, con conseguente cessione a titolo gratuito in favore della Cpl Concordia.