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Salerno – “Mentre la maggioranza in Commissione Bilancio lavorava nell’interesse dei cittadini campani alla legge di stabilità per approvare norme importanti, le opposizioni abbandonavano i lavori in prossimità dell’inizio della partita del Napoli, cui avrebbero assistito volentieri tutti, adducendo pretesti di presunte inammissibilità di emendamenti dichiarate in violazione delle norme regolamentari” è quanto dichiara il presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania, Francesco Picarone, a margine dei lavori della commissione che ha licenziato il testo di bilancio preventivo e la legge di stabilità. “Provvedimenti – spiega l’esponente del Partito Democratico – approvati con i soli voti della maggioranza che sostiene il governatore De Luca. Nella seduta di oggi abbiamo provveduto a licenziare provvedimenti che prevedono il taglio dei vitalizi e dei rimborsi spese ai Consiglieri assenteisti; la razionalizzazione delle partecipazioni regionali in società, enti e fondazioni. Inoltre abbiamo provveduto ad approvare il contributo alle famiglie per persone affette da autismo, prevedendo uno stanziamento di 1.5 milioni per il triennio 2018/2020; stesso stanziamento quale supporto economico per le donne vittime di violenza di genere”. Inoltre “sempre per il triennio 2018/2020 la Regione ha previsto fondi per la cultura e ricerca pari a 4,8 milioni di euro ed ha rinnovato l’abbonamento gratuito per gli studenti con ben 45 milioni di euro nel triennio. Sono 16, invece, i milioni destinati per incrementare il fondo delle disabilità ed abbiamo previsto anche una proroga del piano casa e dei termini assegnati ai Comuni per concludere l’esame delle istanze giacenti di sanatoria edilizia”, conclude il presidente della Commissione Bilancio. Il provvedimento arriverà in aula la prossima settimana per l’approvazione definitiva.

Infine il presidente Picarone interviene sulla paventata cancellazione di Campania Zero, definendola “una bufala, l’ennesima dell’opposizione. Le norme sulle incompatibilità degli amministratori degli Enti sono state solo adeguate alla legge nazionale, in ottemperanza ad un parere Anac (n. 0097660 del 2.8.2017 che richiama la delibera 284 del 2016 dell’Autorità Anticorruzione), che anche per altre Regioni ha disposto analogamente. Questo per evitare il rischio di confusione normativa oltre al contrasto della legge regionale con una norma nazionale (Decreto L.vo 39/2013) in una materia riservata allo Stato”.