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Napoli – I paesi vesuviani bruciano. “Ercolano brucia da una settimana. Nell’indifferenza generale.” Così Marianna Ciano portavoce dell’associazione Salute, ambiente Vesuvio.  “L’area è diventata irrespirabile dobbiamo stare in casa con il ventilatore, le finestre e le porte chiuse”. Nella zona del ricovero di San Vito le fiamme scendono velocemente: ”Stanno per avvicinarsi alle abitazioni”. I roghi si sono sviluppati in più punti del Parco del Vesuvio. “I mezzi a disposizione non bastano, solo oggi abbiamo visto l’Esercito. Crediamo che dietro questi roghi ci sia una mano criminale, si appiccano sempre di pomeriggio, così che la sera i mezzi aerei  non possono decollare e le operazioni diventano più complicate”. Gli abitanti si dicono esasperati dalla situazione che si ripete da giorni: ”Gli incendi sono stati appiccati in un Parco Nazionale e nonostante questo non vediamo interesse, eppure è in ballo non solo una riserva naturale, ma anche la salute dei cittadini, in via Marsiglia, abbiamo la certezza che si tratti di fumi tossici, erano stati anche segnalati dei rifiuti abbandonati. Il problema è l’incuria,  ci vorranno anni per ristabilire tutto, mentre massimo un alto giorno e avremo il fuoco in casa. Nessuno è disposto a lasciare la propria abitazione ho visto gente lottare contro le fiamme. Chiediamo al Presidente Mattarella di rendersi conto di persona della situazione, abbiamo bisogno di non sentirci abbandonati,  ringraziamo i Vigili del Fuoco,  la Protezione Civile i Carabinieri  per il costante lavoro”.