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Salerno – Continuano gli incendi a Polla. Per l’ottavo giorno consecutivo brucia la zona a ridosso del santuario di Sant’Antonio. Intorno all’una di notte le fiamme hanno avvolto ancora una volta la vegetazione di località Massicella a poche decine di metri dalle prime abitazioni. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco del distaccamento di Sala Consilina guidati dal caposquadra Luigi Morello e il sindaco Rocco Giuliano. Anche in questo caso – secondo una prima analisi – l’incendio è doloso. Il rogo è stato domato in mattinata. Per l’ennesimo giorno consecutivo si è registrato almeno un incendio e quasi nello stesso perimetro. Anche in questa occasione sono stati al lavoro gli operai della squadra anti incendi boschivo della Comunità Montana. Con loro come i volontari della protezione civile, l’assessore Graziano Vocca e gli agenti della Polizia locale.

Sono decine gli ettari di bosco distrutti dalle fiamme nell’intero perimetro comunale nel corso dell’ultima settimana. Ed un incendio di sterpaglie, con minacce ad alcuni alberi si è verificato nello stesso frangente lungo la strada provinciale che Polla porta a Sant’Arsenio nei pressi del cimitero. Il fumo intenso ha anche invaso la corsia stradale e si è registrato qualche disagio. A questo problema si è aggiunto quello del prelievo eccezionale di acqua dai vari invasi per spegnere le fiamme. E proprio uno di questi prelievi è al centro di una querelle: un proprietario di un terreno con un laghetto lamenta il prosciugamento di quest’ultimo a causa dei prelievi degli elicotteri, a detta del proprietario, senza autorizzazione. Ciò in occasione dei due incendi nei pressi di Corleto Monforte e tra Petina e Polla quando un elicottero del servizio regionale antincendio ha prelevato acqua dal laghetto privato adibito a pesca sportiva “L’oasi del pescatore” di Sant’Arsenio di proprietà dell’ottantenne Diego Ranieri.

“Nella prima occasione i prelievi con cestello sono stati cinque” racconta il proprietario del laghetto tra l’altro, bagnato dall’acqua prelevata a causa del forte vento. Dice: “L’elicottero inoltre ha abbattuto parte della staccionata in legno, che circonda il laghetto”. Nella seconda occasione, il 16 agosto, l’elicottero ha prelevato una sola volta, in quanto la presenza di Ranieri nelle adiacenze del laghetto ha scoraggiato il pilota e il suo addetto. “Il prelievo di acqua presso il laghetto, oltre a essere vietato in quanto proprietà privata, comporta sia spese monetarie per ripristinare il livello dell’acqua (tramite pompa elettrica) necessario all’attività di pesca sportiva – è scritto in una denuncia presentata ai carabinieri -, sia il rischio di stress della fauna ittica, con conseguenze negative per lo sviluppo delle uova e per il ciclo riproduttivo che avviene regolarmente ogni anno”. I siti di prelievo dell’acqua autorizzati dalla Regione Campania si trovano presso il fiume Tanagro e presso la diga del Pertusillo in Basilicata. Il prelievo d’acqua da questo piccolo invaso naturale non è stato mai autorizzato da Ranieri ai funzionari regionali campani, salvo in caso di interventi necessari a salvare vite umane.  Dopo il prelievo di giugno, Ranieri ha avvistato la Regione Campania che a sua volta ha assicurato di informare i servizi anticendio del divieto esistente. “Purtroppo così non è stato e la speranza è che non accada di nuovo”. Insomma una diatriba finita in denuncia.