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Salerno – “Sono stato infangato da Sabino De Maio. Con lui non ho avuto mai rapporti e non mi sono mai confidato. Il suo intento è quello di speculare sulla vicenda, discreditandomi”. Questa in sintesi la dichiarazione spontanea resa ieri da Roberto Esposito nel corso dell’udienza sul duplice delitto di Fratte. Per l’omicidio di Antonio Procida e Angelo Rinaldi, alias ‘o cornetto sono detenuti Matteo Vaccaro (difeso da Massimo Torre), Guido Vaccaro (difeso da Giuliana Scarpetta) e Roberto Esposito (difeso da Fabio De Ciuceis). Ieri mattina dinanzi alla Corte d’Assise del Tribunale di Salerno sono comparsi i testi della difesa. Poco dopo l’apertura dell’udienza Roberto Esposito, accusato di essere l’esecutore del duplice omicidio ha voluto rendere dichiarazioni spontanee. Una decisione assunta a seguito delle “confessioni” del collaboratore di giustizia Sabino De Maio in merito proprio all’omicidio di Fratte. Il collaboratore al magistrato ha raccontato di aver trascorso un periodo di detenzione in cella con Esposito e che questi gli avrebbe confidato di aver ucciso Rinaldi e Procida sparando prima all’uno e poi all’altro. Inoltre, stando al racconto di De Maio, Esposito gli avrebbe anche riferito che subito dopo l’omicidio avrebbe provveduto a lavarsi accuratamente le mani con l’urina in modo da far sparire le tracce di polvere da sparo. Sarebbe questo il motivo per cui lo stub effettuato ad Esposito avrebbe dato esito negativo. Probabilmente, a detta di Esposito, alla base delle dichiarazioni di De Maio vi sarebbero dei vecchi rancori legati ad un episodio registrato in carcere proprio durante il periodo (breve) in cui i due hanno condiviso la cella. Sembra, infatti che Sabino De Maio rientrato in cella dopo l’ora d’aria, durante la quale avrebbe discusso con altri detenuti, sia stato richiamato da Esposito per quanto accaduto.
Tra i due i toni divennnero accesi e dalle parole passano ai fatti. Ci fu una scazzottata e ad avere la peggio sarebbe stato Sabino De Maio costretto a farsi medicare. Per Esposito sarebbe questo il motivo alla base dell’astio che ha spinto De Maio ad infangarlo. Dopo Esposito è stato sentito il perito balistico Mastrangelo il quale ha smentito la tesi secondo la quale l’urina cancella le tracce di polvere da sparo. L’investigatore privato Mario Gallo ha invece focalizzato l’attenzione sui filmati reperiti dalle telecamere definendoli non attendibili. Prossima udienza a fine settembre.