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Riesplode l’emergenza loculi ad Ariano Irpino. Della questione dovrà occuparsene il consiglio comunale. E’ questa l’intenzione del gruppo consiliare Pd, il cui capogruppo Michele Caso si è affidato ad una nota stampa per ritornare sulla questione.

Il problema del cimitero – dice Caso – nonostante le nostre reiterate sollecitazioni, continua a rimanere irrisolto. I disaggi che tutta la comunità sta affrontando per tumulare i propri defunti, sono immani. La carenza di loculi costringe in molti casi a ricercare  soluzioni provvisorie, anche nei cimiteri dei comuni limitrofi. Ci stupisce la insensibilità dell’amministrazione che pur essendo a conoscenza delle difficoltà che sono costretti ad affrontare i cittadini, non si sta attivando concretamente per  individuare una soluzione.  Cosa certa è che la ditta, che ha vinto l’appalto per la realizzazione dell’ampliamento del cimitero,  ha chiesto i danni per il mancato avvio dei lavori.  Da tempo abbiamo sollecitato chiarimenti rispetto alle procedure adottate per comprendere come mai, dopo otto anni dalla gare,  siamo ancora fermi. Nel contempo è stato sostituito il RUP. E’ stato anche  chiesto il  parere di un legale con l’intento di agevolare la soluzione. Nonostante tutto questo, l’amministrazione è ferma da troppo tempo.  Come PD, congiuntamente alle altre forze di opposizione, chiediamo che sulla questione del  cimitero  si tenga rapidamente un confronto in seno al Consiglio Comunale. “

 Fin qui la nota.  E’ sicuramente interessante analizzare qualche cifra. Il progetto per la realizzazione dei 2000 loculi, così come prevede l’intervento che si è aggiudicato la ditta Spiniosa spa, propone un numero enorme di loculi per una popolazione, quella del tricolle, di 20 mila abitanti,  e un costo eccezionale  di 7 milioni di euro.

 Se si considera che ad Ariano i morti sono diminuiti, si calcolano 150 decessi all’anno rispetto ai quali 80 defunti o hanno proprie cappelle di famiglia o loculi di proprietà. Rimangono solo 80 defunti da  sitemare.  Se questi sono i numeri ogni anno, è evidente un notevole eccesso di loculi . Poi  c’è da calcolare il rischio per l’amministrazione Gambacorta di sborsare almeno un milione di euro  per i loculi comunque realizzati e inveduti. Una situazione piuttosto imbarazzante per il sindaco e la sua Giunta che non avrebbero altra via di uscita se non quella di rinegoziare con la ditta. A nulla sembra essere servito il bando con cui l’ente ha incassato dai cittadini una quota di 400 euro come caparra sulla futura costruzione dei loculi senza avere la certezza che l’intervento venga poi portato a termine. Da queste considerazione è partita l’iniziativa avviata dall’opposizione che, oltre a stigmatizzare l’azione del primo cittadino, gli chiede di restituire la cifra versata dalla popolazione e di affrontare l’ argomento con l’opposizione in modo da avviare la procedura più rapida. Ipotizzata anche la possibilità di ridimensinare il progetto che  garantisca la realizzazione dei loculi ma nel numero realmente necessario alle esigenze della comunità. Tutto questo dovrebbe passare attraverso il ripristino di condizioni diverse con la ditta Spiniosa entro cui superare le ragioni della carta bollata e privilegiare i diritti dei cittadini.