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di Anna Rita Santabarbara

“La camorra oggi non spara più perché si nutre di corruzione. E’ una camorra nuova, che è dentro al sistema”. Così Cesare Sirignano, magistrato della Direzione Nazionale Antimafia, ha esordito di fronte al vasto pubblico accorso per partecipare al dibattito tenutosi in occasione dell’anniversario della morte di Don Peppe Diana a Casal di Principe. “Gran parte delle risorse del clan dei casalesi sono costituite dalle attività imprenditoriali”.
Il ritratto tracciato da Cesare Sirignano è quello di una camorra ingentilita, che riduce al minimo l’utilizzo delle pistole e dell’intimidazione. Al loro posto, preferisce un’arma più potente e meno chiassosa: la corruzione. Basta “pagare o comprare qualcuno” per bypassare la libera concorrenza e realizzare cospicui incassi. Di qui, precisa il magistrato, la necessità di fornire supporto agli imprenditori in difficoltà, di spingerli a denunciare e ad evitare qualunque tipo di relazioni con la parte malata della società. “Bisogna abbandonare la convinzione che le mafie si combattono dagli uffici”, ha detto con forza Cesare Sirignano, ricordando la sua attività investigativa portata avanti anche oltre i confini della Campania. In Toscana, in Liguria o in Emilia-Romagna, per esempio. “La mafia non esiste soltanto in territori circoscritti. È un fenomeno nazionale, che si annida a Lucca quanto a Casal di Principe con gli stessi meccanismi e le stesse modalità. Di qui, la necessità di fare rete”.
“Non c’è più tempo di attendere lo sviluppo indotto, bisogna rimboccarsi le maniche e impegnarsi, ciascuno nel proprio settore, per attrarre investimenti e abbattere le barriere della cultura mafiosa”. Lo ha detto Cesare Sirignano, magistrato della Direzione Nazionale Antimafia, a cui stasera, nel corso di una cerimonia a Mondragone (Ce), è stato consegnato il premio “Venere Gold”. Secondo il pm antimafia, che per molti anni ha lavorato proprio nel Casertano, combattendo da sostituto procuratore della Repubblica di Napoli, il clan dei Casalesi, “è arrivato il momento di fare sul serio, dopo gli importanti risultati raggiunti nei territori casertani: partiamo dalle enormi potenzialità del territorio e valorizziamo le numerose eccellenze che offre”, ha sottolineato Sirignano. Il pm si è poi rivolto alle amministrazioni comunali del litorale domitio “che hanno un compito gravoso ma straordinariamente importante: quello di riportare lo sviluppo in questi territori così mortificati nel tempo dimostrando che qualcosa è davvero cambiato”. Un appello, il magistrato, l’ha rivolto anche alla scuola, nelle sue diverse articolazioni: “è il luogo in cui gli sforzi devono moltiplicarsi per infondere nei giovani fiducia, speranza nel futuro e soprattutto per renderli consapevoli degli enormi vantaggi conseguenti al rispetto delle regole”. (ANSA).