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Si aggrava la posizione di Sante Sica,  il gestore dell’Istituto europeo per la terza età con sede a Salerno e della Direttrice Karolin Cupo,  già colpiti da una precedente provvedimento con gli arresti domiciliari dopo l’indagine dei NAS che avevano accertato il maltrattamento di anziani all’interno della RSA dove erano stati trovati ospiti legati alle sedie rotelle a letto e lasciati nei materassi intrisi di urina. Un ulteriore filone di indagine ha raccolto elementi  di accusa che coinvolgono anche un amministratore di sostegno, tutore e curatore di un’anziana. L’amministratrice ha collaborato con Sante Sica per appropriarsi del patrimonio dell’86 enne residente presso l’Istituto di Casa europea. Sante Sica sfruttando lo stato di incapacità dell’ospite le aveva fatto firmare due testamenti in cui veniva egli stesso nominato erede unico. Un ruolo chiave era stato però rivestito dalla curatrice che anziché tutelare gli interessi dell’anziana ha aiutato Sica, redigendo una relazione  falsa. Oltre alla promessa che avrebbe ricevuto la metà del patrimonio dell’anziana, la donna che ha collaborato con Sica aveva sottratto all’anziana 200 € al mese per un totale di 5400 € facendo risultare che la retta mensile era di 2000 € anziché di 1800.