La Cgil Avellino, il Comitato Provinciale ANPI di Avellino e l’ARCI di Avellino, hanno avuto segnalazione dell’esistenza di un palazzo sito nel Comune di Zungoli riportante le seguenti scritte: “Io considero i combattenti i mutilati le famiglie dei caduti come l’aristocrazia pura ed intangibile della nuova Italia e Noi siamo pronti a difendere la nostra folgorante vittoria con la stessa intrepida ed inesorabile decisione con la quale l’abbiamo conquistata” riportando quale autore delle suddette espressioni Mussolini.
“Le frasi riportate sul muro del palazzo sito in piazzale della rimembranza in Zungoli non possono in alcun modo – si legge nella nota della Cgil – essere ritenute di valore storico-culturale, dovendo piuttosto ascriversi alle condotte p. e p. dall’art. 4 della L. n. 645/1952. del delitto di apologia del fascismo sussistono tutti gli elementi costitutivi, trattandosi di una evidente esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi del ventennio fascista. Le frasi riportate e la loro attribuzione a Mussolini, esposti sulla pubblica via non lasciano dubbi sulla rilevanza evocativa dei simboli e delle espressioni tipiche del regime fascista, che minano la libertà, inneggiano alla superiorità etnica.
Tale evocazione rappresenta un pericolo concreto di proselitismo, diffusione ed adesione all’ideologia fascista e l’inerzia o, peggio, la legittimazione di tali esposizioni, comporterebbe la legittimazione stessa dell’ideologia fascista. Occorre rilevare, inoltre, che la frase “Noi siamo pronti a difendere la nostra folgorante vittoria con la stessa intrepida ed inesorabile decisione con la quale l’abbiamo conquistata”, pronunciata da Mussolini in occasione della vittoria della guerra in Etiopia, contrasta con i principi e la ratio stessa della Convenzione Internazionale sull’Eliminazione e la Repressione del Crimine di Apartheid, in quanto fa espresso riferimento – e ne celebra i risultati –alla campagna coloniale più grande della storia”.
Di qui l’appello al prefetto di Avellino perchè intervenga: “Tali frasi ed il loro significato sociale e politico oltre che la loro attribuzione al capo del partito fascista, una vergognosa apologia del fascismo, che deve essere accertata e per la cui esposizione è comunque soggetta a specifiche autorizzazioni per eventuale esposizione al pubblico. Per quanto premesso e considerato chiediamo a Lei Eccellenza, come più alto rappresentante territoriale del governo della Repubblica Italiana Democratica, nata dalle lotte e dal sacrificio di tanti italiani morti, durante e per la dittatura fascista con la Resistenza utile per abbattere il regime nazifascista anche della RSI di Salò con una guerra civile; per tanto riteniamo ineludibile verifica per rimuovere “manufatto” con parole inneggianti al fascismo, è utile richiamare al rispetto della Repubblica Democratica quando vengono esposti materiali inneggianti alla dittatura fascista”.