“Di certo è un gesto importante e davvero bello quello di dedicare un luogo alla memoria ed all’operato di Papa Francesco e siamo altrettanto convinti che la scelta di certo interpreta ed intercetta un forte sentimento collettivo. Forte di questa premessa, il Coordinamento provinciale di Libera Benevento sente il dovere di sottoporre all’attenzione dell’Amministrazione Comunale ed a tutta la collettività alcuni spunti di riflessione.
Riteniamo, innanzitutto, che non ci sia nessuna fretta nell’assumere la menzionata delibera e che la stessa richiederebbe un dibattito ed un confronto su come meglio onorare urbanisticamente la memoria di Papa Francesco.
Siamo certi che la tempistica non sia assolutamente animata da principi legati all’immagine, al clamore, alla notizia che Benevento potrebbe essere una delle prime città, sé non la prima in assoluto, ad assumere tale decisione. La memoria non è una competizione nel tagliare il traguardo, a chi arriva prima nel mettere la bandiera.
Siamo animati da una valutazione di metodo: la memoria è tale se condivisa.
Più volte abbiamo riscontrato una memoria urbana frutto solo di processi decisionali di palazzo. Crediamo di non esagerare, nell’affermare che, a volte, si sono assunte delibere di natura un po’ strumentale e personalistica. La seconda riflessione che sentiamo il dovere di condividere è di merito. Se davvero si vuole fare memoria di Papa Francesco, perché non dedicargli uno spazio abbandonato e riqualificato in un quartiere periferico della città essendo stato Francesco il Papa delle periferie? Evitando la retorica e restando nel perimetro della sacralità della memoria, perché non impegnarsi nella riqualificazione e restituzione del campetto di calcio nel quartiere di Capodimonte ed intitolarlo a Papa Francesco?
Giovani, periferie e disagio. Quanto di Papa Francesco ci sarebbe in una scelta del genere? In coerenza con il papato di Francesco, non sarebbe stato opportuno prendere in considerazione un’area del quartiere Ferrovia o Rione Libertà? Ed invece, purtroppo, scegliendo la “tempestività”, e non percorsi partecipati, si sceglierà la strada più facile: utilizzare un sito già esistente, senza nessuno sforzo politico ed intellettuale. Bisognerà solo affiggere una targa ed organizzare un’inaugurazione. Una scelta di comodo rispetto al Pontificato ed alle vere questioni richiamate nell’enciclica “Laudato Si’” che pone tematiche forti, serie, veri pungoli per la politica e per tutta la comunità. Sarebbe opportuno una maggiore attenzione al verde pubblico soprattutto quando si tratta di strade dedicate alla memoria. Una per tutti: Via Vito Ievolella pochi giorni fa nuovamente all’attenzione del volontariato per donare cura a chi ha pagato con la vita. È giusto appellarsi all’enciclica del Papa, ma non possiamo dimenticare che nella nostra città non vennero create le condizioni per consentire lo svolgimento dell’appuntamento referendario promosso dal Comitato Acqua Bene Comune. La posizione del Pontefice sul tema dell’acqua pubblica era chiara, netta ed inequivocabile. È sempre giusto appellarsi alla “ Laudato Si’” ma non possiamo restare indifferenti all’aumento esponenziale del cemento che sta avendo ed avrà la nostra città. Come ricorda don Luigi Ciotti “bisogna fare in modo che la Laudato Si’, diventi Laudato Qui”. Chiediamo, dunque, all’amministrazione Comunale, in particolare alla Giunta convocata per questa mattina, di rinviare la decisione che intitola la Villa Comunale a Papa Francesco. Chiediamo e proponiamo un percorso condiviso, che diventi stile amministravo della nostra città. Chiediamo, se ritenute meritevoli di attenzione, di considerare anche le proposte sopra stigmatizzate. Sarebbe bello “inaugurare” una nuova stagione, dove la memoria sia il frutto di scelte politiche entrando nel vivo delle questioni”, così nella nota Libera, sezione di Benevento.
Villa Comunale intitolata a Papa Francesco: domani la proposta in Giunta