Prosegue la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori casertani dell’azienda di informatica Softlab, impegnati in una vertenza che riguarda il futuro occupazionale di oltre 130 famiglie, visto che l’azienda ha deciso di cessare l’attività entro la fine del 2025. Oggi i dipendenti hanno tenuto un presidio all’esterno degli uffici della Regione Campania, al Centro Direzionale di Napoli, in occasione dell’incontro previsto con l’Assessore regionale alle Attività Produttive Antonio Marchiello. Un incontro svoltosi presso gli uffici della Presidenza del Consiglio Regionale alla presenza anche del Presidente Gennaro Oliviero. “Abbiamo chiesto all’Assessore Marchiello – spiega Francesco Percuoco, segretario della Fiom-Cgil di Caserta – di fare il punto sul lavoro svolto, anche in collaborazione con Confindustria Caserta, circa la possibilità di una ricollocazione dei lavoratori da parte di alcune aziende del territorio. L’Assessore ha confermato la disponibilità di alcune realtà industriali – tra cui Seri Industrial S.p.A., Getra S.p.A. e Tech-Tron S.r.l. – ad accogliere parte del personale. Come Fiom – aggiunge il sindacalista dei metalmeccanici – abbiamo ribadito con fermezza che la vertenza è unica e che bisogna poter monitorare con trasparenza l’intero percorso di ricollocazione: la soluzione deve riguardare tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, nessuno escluso”.
Nel corso dell’incontro è stato inoltre annunciato che il prossimo tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) sulla vertenza Softlab si terrà il 15 maggio. “Riteniamo fondamentale – conclude Percuoco – la partecipazione della Regione Campania all’incontro in programma al Mimit; la presenza istituzionale al tavolo ministeriale deve rappresentare un segnale chiaro di impegno e di responsabilità verso un territorio colpito da una crisi industriale profonda”. La vertenza Softlab si trascina da qualche anno ed è fortemente legata all’altra importante vertenza del Casertano, quella che riguarda gli oltre 400 lavoratori dello stabilimento di Marcianise della multinazionale Usa Jabil. I dipendenti Softlab sono infatti tutti ex addetti della Jabil fuoriusciti qualche anno fa dagli organici dell’azienda Usa per ragioni di scarso livello produttivo del sito di Marcianise; nella Jabil facevano spesso cassa integrazione, e così hanno continuato a fare in Softlab – erano 250 inizialmente, poi scesi a 130 – nonostante quest’ultima fosse stata profumatamente pagata da Jabil per ricollocare i propri addetti e si fosse impegnata davanti al Ministero e alla Regione Campania a garantire la prosecuzione dell’attività produttiva. Così non è stato, anzi per i Softlab ci sono stati solo bocconi amari, fino alla beffa di non vedersi pagata ad inizio 2025 neanche la cassa integrazione disposta per cessazione di attività (durerà fino al 31 dicembre prossimo). Poi però le sollecitazioni dei sindacati su Inps e Ministero nella settimana di Pasqua hanno avuto successo, e ai lavoratori sono stati pagati i primi tre mesi dell’anno.
Softlab, spiragli per addetti: “Aziende pronti ad assumerli”

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