Tempo di lettura: 2 minuti

Progetto per il parcheggio di via Bonito al Vomero, un fascicolo a carico di ignoti è stato aperto dalla Procura di Napoli. Le ipotesi: falso in atto pubblico e abuso edilizio. Ad annunciarlo è una nota della Rete Sociale NoBox – Diritto alla città, il cui esposto ha originato l’indagine, affidata al sostituto Simone De Roxas della sezione Pubblica Amministrazione. A firmare l’atto, all’epoca, anche vari residenti. Gli ambientalisti e i cittadini sono stati individuati quali parti offese, ad assisterli è il penalista Domenico Ciruzzi.

La vicenda parte nel 2023, anno cui risale la pratica edilizia del Comune di Napoli. Con essa si propone l’insediamento di un parcheggio a raso, da realizzare su suolo privato. I posti auto sono 64, ed 8 gli stalli per motocicli. Destinato ad ospitarlo è un’area verde, con accesso carrabile dalla traversa privata Giuseppe Bonito, in zona San Martino. L’istanza di permesso a costruire ha incassato, tra gli altri, anche l’ok della Soprintendenza. Non è stata, però, ancora rilasciata l’autorizzazione definitiva del Comune. Secondo i proponenti, il progetto è in piena conformità al piano regolatore, senza il ricorso a deroghe. Non sono previste opere di scavo. È contemplata, invece, la presenza di un vigneto.

Nell’esposto, si chiedono accertamenti su presunte discrepanze tra titolazione del progetto ed individuazione del titolo edilizio. I firmatari, inoltre, “sollevano la loro sincera preoccupazione” per i residenti. Si pone l’eventualità di un traffico insostenibile, per le dimensioni della carreggiata nella traversa privata (larghezza media 4,15 metri,  secondo l’esposto). Come pure per l’immissione nella pubblica via a senso unico. Dubbi che, magari, la Procura proverà a fugare. “I ritardi, le mancate risposte, l’indifferenza – sostiene la Rete NoBox – con cui il Comune di Napoli ha agito adesso dovranno trasformarsi in atti dovuti”.