Una richiesta urgente per la riattivazione “ad horas” del pronto soccorso dell’ospedale di Solofra è stata inviata alle principali istituzioni sanitarie e politiche della provincia di Avellino. A firmarla è Angela Marcarelli, coordinatrice dell’Assemblea Territoriale di Cittadinanzattiva Montefalcione-Avellino-Bassa Irpinia, in rappresentanza del Tribunale per i Diritti del Malato.
Il documento, inoltrato alle direzioni generali dell’Azienda Ospedaliera “Moscati” e dell’ASL di Avellino, al prefetto, alla provincia, ai sindaci del territorio, ai dirigenti regionali della sanità e al presidente pro-tempore della Conferenza dei Sindaci dell’ASL, denuncia una situazione diventata ormai insostenibile.
“Il pronto soccorso del Moscati è al collasso”, si legge nella nota. A pesare sul sovraffollamento, spiega Marcarelli, è stata la chiusura del pronto soccorso di Solofra nel 2020, una scelta definita “scellerata” che ha spostato sul presidio di contrada Amoretta circa 20.000 accessi annui, prima gestiti in loco.
Cittadinanzattiva sottolinea come, già prima della chiusura, fossero evidenti le difficoltà nella gestione delle emergenze. Ma l’eliminazione di un punto di primo livello come Solofra, anziché essere compensata da una riorganizzazione efficace, ha ulteriormente aggravato la situazione.
A rendere ancora più critica l’assistenza d’emergenza c’è anche il fattore viabilità: i lavori di adeguamento nella galleria di Solofra stanno infatti compromettendo gravemente i tempi di intervento, specie per l’utenza proveniente dalla Valle dell’Irno.
“Non si può più attendere”, afferma la coordinatrice, chiedendo un’immediata rivalutazione tecnica dei nuovi elementi emersi e un intervento concreto per il ripristino del servizio di pronto soccorso a Solofra, nell’interesse primario della salute pubblica e del diritto all’accesso equo alle cure.