Stanziati 94 milioni di euro per le infrastrutture di ricerca per 10 enti pubblici. Gli interventi, rende noto il ministero per l’Università e la Ricerca, sono “pronti a essere messi in cantiere grazie al Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca”. Il ministro Anna Maria Bernini, ha firmato il decreto che ripartisce la nuova annualità del Fondo per gli enti di ricerca. Tra le infrastrutture che potranno usufruire dei fondi, quelle per il monitoraggio dei terremoti, per lo studio magneti superconduttori, materiali superconduttivi ad alta temperatura, fibre ottiche per la metrologia e la nave rompighiaccio Laura Bassi.
Sono destinati a rafforzare le infrastrutture di ricerca per il monitoraggio in tempo reale dei segnali sismici e lo studio dei terremoti, in particolare nell’area dei Campi Flegrei, i 6 milioni di euro assegnati all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per le infrastrutture di ricerca, sui 94 stanziati dal ministero per l’Università e la Ricerca dal Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca I fondi appena stanziati “rappresentano un contributo sostanziale per la realizzazione di importanti attività propedeutiche alla ricerca scientifica al servizio del Paese”, osserva il presidente dell’Ingv Fabio Florindo. “Viviamo un periodo di particolare attenzione per l’area dei Campi Flegrei, una delle zone vulcaniche più monitorate in Italia e certamente quella a maggior rischio. Sebbene l’attuale rete di monitoraggio multiparametrica sia dotata di alta sensibilità – prosegue – il quadro degli eventi che caratterizzano l’area flegrea rende fondamentale compiere un ulteriore potenziamento strumentale che, come previsto con il finanziamento appena stanziato dal Mur, ci consentirà di aumentare le nostre capacità di rilevamento e interpretazione in tempo reale dei segnali sismici, geodetici e geochimici, migliorando il monitoraggio in continuo e la nostra capacità di valutare la pericolosità vulcanica in un’area densamente popolata e ad altissima vulnerabilità. Un investimento di questa portata avrà ricadute immediate e significative sulla capacità decisionale degli Enti preposti alla protezione civile, garantendo una maggiore sicurezza per la popolazione”.
Sono destinati ad allestire nuovi spazi per lo studio e la divulgazione, i circa 27 milioni assegnati all’Istituto Nazionale di Astrofisica del ministero per l’Università e la Ricerca nell’ambito del fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca per gli enti di Ricerca.
“È con grande soddisfazione che accogliamo questo stanziamento che consente di continuare a dare forma ai tanti interventi di ammodernamento strutturale e tecnologico presso gli Osservatori di Torino, Milano, Padova, Firenze, Roma (assieme anche all’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali), Napoli, Catania e Palermo”, commenta il presidente dell’Inaf Roberto Ragazzoni.
“In un momento così trasformazionale dell’astronomia – aggiunge – l’Inaf riqualifica, valorizza, acquisisce e costruisce spazi per studi, laboratori, aree per la divulgazione attraverso progetti che interessano l’intera nazione”.
“È con grande soddisfazione che accogliamo questo stanziamento che consente di continuare a dare forma ai tanti interventi di ammodernamento strutturale e tecnologico presso gli Osservatori di Torino, Milano, Padova, Firenze, Roma (assieme anche all’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali), Napoli, Catania e Palermo”, commenta il presidente dell’Inaf Roberto Ragazzoni.
“In un momento così trasformazionale dell’astronomia – aggiunge – l’Inaf riqualifica, valorizza, acquisisce e costruisce spazi per studi, laboratori, aree per la divulgazione attraverso progetti che interessano l’intera nazione”.
Potenziare la ricerca sui meccanismi alla base delle malattie: sono destinati a questo i 2 milioni di euro destinati per il 2025 all’Area Science Park di Trieste dal ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca. Le risorse permetteranno di rafforzare il laboratorio ospitato presso l’Università di Salerno, con la quale l’Area Science Park ha una collaborazione pluriennale.
Il laboratorio di scienze di Salerno opererà in modo integrato con l’infrastruttura di ricerca di scienze della vita (genomica, biologia strutturale e data science) di Area Science Park, che rappresenta un nodo della rete nazionale e internazionale del Central European Research Infrastructure Consortium (CERIC) e che opera in modalità open access.
“Il finanziamento del Mur ha una grande rilevanza nella strategia di sviluppo delle attività dell’Ente poiché permette di potenziare il laboratorio sud creando le basi per la costruzione di un nuovo Istituto di scienze omiche integrate”, ha dichiarato la presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo. “L’idea è che, grazie alla collaborazione con l’Università di Salerno e altre importanti istituzioni scientifiche, l’Istituto possa diventare un polo di riferimento tematico per il Sud e di attrazione per giovani ricercatori”.
Il laboratorio di scienze di Salerno opererà in modo integrato con l’infrastruttura di ricerca di scienze della vita (genomica, biologia strutturale e data science) di Area Science Park, che rappresenta un nodo della rete nazionale e internazionale del Central European Research Infrastructure Consortium (CERIC) e che opera in modalità open access.
“Il finanziamento del Mur ha una grande rilevanza nella strategia di sviluppo delle attività dell’Ente poiché permette di potenziare il laboratorio sud creando le basi per la costruzione di un nuovo Istituto di scienze omiche integrate”, ha dichiarato la presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo. “L’idea è che, grazie alla collaborazione con l’Università di Salerno e altre importanti istituzioni scientifiche, l’Istituto possa diventare un polo di riferimento tematico per il Sud e di attrazione per giovani ricercatori”.
Il recupero della Biblioteca del Mare, la messa in sicurezza della sede storica, interventi per la Marine farm mirati a garantire il benessere degli organismi marini mantenuti per i progetti di ricerca e conservazione: sono questi i principali interventi in cantiere per la stazione zoologica ‘Anton Dohrn’ di Napoli per il 2025, grazie al finanziamento di 3,4 milioni di euro assegnato dal ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca.
“La scienza italiana è finora riuscita a mantenere alti livelli di qualità e produttività, nonostante un livello di finanziamento nettamente inferiore rispetto agli altri paesi europei, grazie ad un’eccellente tradizione culturale”, osserva Roberto Bassi, presidente della stazione zoologica ‘Anton Dohrn’. Il finanziamento, prosegue, “permette di riprendere il cammino di adeguamento delle infrastrutture per la ricerca sul mare, aggiungendosi ai 4,2 milioni stanziati nel biennio 2023-2024. Con questi fondi sarà possibile realizzare la nuova Biblioteca del Mare e completare la struttura di allevamento di organismi marini ospitati alla Marine farm di Bagnoli per progetti di ricerca e conservazione. Infine, si potrà completare il risanamento delle strutture della sede storica alla Villa comunale di Napoli, con la progettazione dell’impianto antincendio, la cui realizzazione – conclude – confida nei prossimi interventi finanziari”.
“La scienza italiana è finora riuscita a mantenere alti livelli di qualità e produttività, nonostante un livello di finanziamento nettamente inferiore rispetto agli altri paesi europei, grazie ad un’eccellente tradizione culturale”, osserva Roberto Bassi, presidente della stazione zoologica ‘Anton Dohrn’. Il finanziamento, prosegue, “permette di riprendere il cammino di adeguamento delle infrastrutture per la ricerca sul mare, aggiungendosi ai 4,2 milioni stanziati nel biennio 2023-2024. Con questi fondi sarà possibile realizzare la nuova Biblioteca del Mare e completare la struttura di allevamento di organismi marini ospitati alla Marine farm di Bagnoli per progetti di ricerca e conservazione. Infine, si potrà completare il risanamento delle strutture della sede storica alla Villa comunale di Napoli, con la progettazione dell’impianto antincendio, la cui realizzazione – conclude – confida nei prossimi interventi finanziari”.