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Ci scusiamo con i tanti imprenditori che sono rimasti all’esterno, serviva un’altra sala per contenere tutti”.

Le parole sono del presidente di Confindustria, l’avvocato Vigorito, nell’occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Piazza Risorgimento. Tutto bello, tutto sfarzoso, un gran numero di persone presenti, un tavolo di quelli importanti e c’era da aspettarselo. Presenti il Ministro, autorità civili e militari, imprenditori di primo piano e tanti invitati.

Troppi invitati in quella che sarà la nuova casa degli industriali. Perchè i troppi inviti hanno portato tanti imprenditori a rimanere nell’atrio o all’esterno.

Certo sono stati installati dei maxi schermi in un paio di stanze attigue alla sala e sul prato, almeno nessuno si è perso i passaggi di De Luca, del presidente di Confindustria, di Giletti o del Ministro. 

Ma una cernita andava fatta, bisognava provare a dare centralità a chi è protagonista di Confindustria, ai piccoli imprenditori come ai grandi, persone che contribuiscono, sotto varie forme, alla vita di questo corpo. Vedere una sala gremita di tante persone e scorrere i volti dei presenti fa sorgere la domanda: perchè un consigliere comunale sì e un ‘padrone di casa’ no?

Perchè un rappresentante della politica nazionale ha il suo posto in prima fila e un imprenditore confinato in una saletta laterale o addirittura di fronte al maxi schermo all’aperto?

Sembra quasi che anche nel mondo di Confindustria esista la distinzione tra imprenditori e imprenditori, tra amici degli amici e sacrificabili. Non il modo migliore per rappresentare il concetto di porte aperte se queste vengono sbarrate a chi è l’anima di questo ente e a chi dovrebbe animarle dal giorno dopo il taglio del nastro.

Una caduta sui piccoli particolari, c’è poco da dire, anche perchè quelli fanno la differenza. Una coccola all’imprenditore, probabilmente, vale di più di un lustrino, del farsi belli per un parterre importante. Gli ospiti d’onore, poco dopo sono andati via, gli industriali restano: a loro doveva essere data attenzione perchè quella resta la casa degli imprenditori. Di tutti, senza alcuna distinzione.