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dallo Stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia, l’inviato
Michele Bellame

Un tripudio gialloblù fra strade e spalti, la curva vestita a festa fra colori e fumi del colore dell’amore, accompagnano la Juve Stabia alla prima volta nei playoff in serie B: quella contro il Palermo è la prima partita più vicina alla massima serie in oltre cento anni di storia delle VespePagliuca ha a sua disposizione gli uomini migliori, e dopo le ultime due in casa (sconfitta con la Reggiana, e pareggio contro la Sampdoria), si vuole virare verso la vittoria e verso il passaggio del turno.

Basta la rete di Adorante per consentire alle Vespe di superare il turno: la prossima partita sarà contro la Cremonese. mercoledì in casa, il ritorno sabato in trasferta allo Zini. Si innervosiscono, quindi, i giocatori del Palermo che vedono sfumare l’obiettivo stagionale, al netto dei tanti soldi spesi, non un problema per la proprietà rosanero. Però, i soldi non fanno le vittorie: la competenza è ancora la dote principale per fare calcio, e la società stabiese ne è l’esempio più virtuoso. Il passaggio di turno è meritato, e Castellammare esulta.

Juve Stabia – Palermo, il primo tempo: tante occasioni ma zero reti

La prima occasione è per i padroni di casa dopo quattro minuti: trattenuta su Mussolini a destra, cross di Piscopo al centro dell’area, allontana la difesa ospite. Dalla ribattuta, Mosti rimette al centro dove trova la testa di Peda ma il pallone finisce alto. Dionisi si difende a cinque, lasciando Brunori e Pohjanpalo in avanti: robusti sono i rosanero, che non hanno neanche il favore delle poche – cinquantadue – presenze al Menti.

Brunori, proprio, ci prova al sesto, ma Mussolini fa buona difesa. All’11°, occasione per il Palermo: avanzata di Diakite dalla sua difesa, cross dalla sinistra al centro per Pohjanpalo; la sfera finisce a Brunori che viene atterrato nello spicchio sinistro dell’area di rigore. L’arbitro lascia continuare, e su revisione var non ravvede nulla di scorretto. Poco dopo il quarto d’ora, ancora Palermo avanti: filtrante per il solito Pohjanpalo – visibilissimo grazie alla sua capigliatura biondo paglierino – ma Ruggero compie un’autentica prodezza in scivolata a ridosso dell’area piccola.

Alla mezzora, Juve Stabia vicini al vantaggio: eccellente apertura di Mosti dalla fascia sinistra, pesca Mussolini che vince il duello in velocità con Di Francesco: entra in area ma colpisce il palo. Al 33°, un’altra occasione per i padroni di casa: Rocchetti, entrato al posto di Fortini, mette al centro, rapaci Adorante Candellone, ma la difesa avversaria allontana. Al 35°, calcio d’angolo: testa di Piscopo, respinta, Candellone a botta sicura di destro spedisce alto. Il Menti sente la rete vicina, e l’incitamento è costante e corale di tutto lo stadio. Rete che, però, non arriva, neanche nei tre minuti di recupero.

Juve Stabia – Palermo, il secondo tempo: il solito Adorante fa il suo mestiere, 1-0 e turno successivo

La ripresa incomincia con buon piglio da parte dei padroni di casa, però la prima occasione arriva al 52° con Di Francesco che, accentrandosi dalla sinistra, tira a lato. Ancora il Palermo con Brunori: calcio di punizione insidiosissimo, che Thiam devia sopra la traversa.

I padroni di casa abbassano di poco il ritmo. Gli ospiti, sembrano giocare senza logica, ma provano a sbilanciarsi in avanti. Nonostante qualche timida azione rosanero, è la squadra di Pagliuca a passare in vantaggio: al 66° minuto passaggio centrale di Pierobon per Adorante che combatte in mezzo a due difensori avversari, e infila alle spalle di Audero la rete che vale l’1-0. Per la ripresa del gioco serve qualche minuto perché, all’esultanza del gol, i tifosi assiepati nei distinti rischiano di aprire il cancello di recinzione che porta al terreno di gioco. Serve l’intervento degli addetti ai lavori per rimettere in sicurezza il settore e consentire, quindi, la ripresa del match.

Non c’è una reazione adeguata del Palermo, che con confusione va spesso nella metà campo avversaria e vicino all’area di rigore presidiata da Thiam. La squadra di Dionisi sembra disorganizzata e senza molte idee di gioco, al contrario della Juve Stabia che diventa più prudente col passare dei minuti verso il novantesimo minuto, con annessi otto minuti di recupero, in cui i gialloblù sono abili ad evitare il rischio supplementari. D’altronde, la freschezza atletica è l’arma in più in ogni partita. Il match si chiude fra i cori di giubilo dei tifosi di casa, che possono continuare a cullare il sogno promozione.