Torna uno degli appuntamenti più attesi dell’estate cilentana: la Festa della Cipolla di Vatolla, un viaggio tra gusto, storia e identità. L’evento, giunto alla decima edizione, si svolgerà nel borgo antico di Vatolla, nel Comune di Perdifumo (Sa), nei giorni 19 e 20 luglio, 2 e 3 agosto, 9 e 10 agosto e 23 agosto, a partire dalle ore 20.00.
Il tema culturale dell’edizione 2025, organizzata dalla locale associazione Cipolla di Vatolla, è “lo stato dei luoghi” (Genius Loci), omaggiando lo spirito del luogo che ha ispirato il filosofo Giambattista Vico, che dal 1686 al 1695 visse nel Castello a lui oggi dedicato e che ancora oggi vive nei saperi e nelle tradizioni del borgo. Un viaggio tra sapori autentici e racconti ancestrali, dove protagonista assoluta è la cipolla di Vatolla, prodotto identitario della Dieta Mediterranea, emblema di biodiversità e agricoltura eroica. La festa, infatti, nasce dal basso per recuperare quel senso di comunità che nei piccoli borghi si va assottigliando, dando voce a una cultura materiale fatta di storie, tradizioni e convivialità.
La cipolla – dolce, profumata e versatile – non è solo ingrediente principe del menù proposto durante la manifestazione, ma anche testimone silenziosa di secoli di storia: i suoi semi, custoditi gelosamente dai contadini locali, risalgono all’anno Mille e arrivano da Oriente, probabilmente dall’Afghanistan, grazie ai monaci basiliani.
“La cipolla rappresenta un elemento culturale del nostro paesaggio. È il nostro Dna simbolico, è la cultura materiale, vero fondamento della Dieta mediterranea, che esprime secoli di vissuto quotidiano tessuto principalmente dalle donne. – spiega Angela Marzucca, presidente dell’associazione Cipolla di Vatolla – La Festa è un’esperienza che parte dal basso per recuperare quel senso di comunità che, anche nei piccoli borghi, si sta perdendo. Vogliamo ritrovare il senso della nostra storia, privilegiando la cultura popolare e materiale, la riscoperta della biodiversità e la voglia di raccontare questa terra bellissima e maltrattata recuperandone la poesia, la bellezza e l’intensa forza della memoria. La Festa è anche un’occasione di sviluppo importante con ricadute economiche in tutta l’area del Cilento”.


