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Si allungano ancora i tempi per il primo filone dell’inchiesta “Dolce Vita”. L’udienza preliminare prevista questa mattina al Tribunale di Avellino, incentrata sulla richiesta di stralcio delle intercettazioni ritenute coperte da privacy, si è conclusa con un rinvio.

Le difese degli indagati Gianluca Festa e Fabio Guerriero avevano chiesto la distruzione di alcune intercettazioni, ma il pubblico ministero Francesco Raffaele ha negato il consenso per tre delle circa venti registrazioni contestate, tra cui sei file ambientali provenienti dall’ufficio dell’ex dirigente comunale Filomena Smiraglia.

Le difese hanno sollevato criticità tecniche legate all’individuazione esatta dei file, a causa dell’assenza di un ordine cronologico nei documenti trasmessi. È stata quindi avanzata una richiesta di proroga per completare le verifiche e i confronti tra i file ricevuti e quelli segnalati dalla Procura.

Il giudice per le indagini preliminari, Marcello Argenio, ha accolto la richiesta delle difese, disponendo il rinvio dell’udienza a martedì 27 maggio, alle ore 10. In quella data sarà valutata l’ammissibilità delle intercettazioni in questione.

Solo dopo la definizione del materiale probatorio, la Procura potrà eventualmente procedere con la richiesta di rinvio a giudizio.