Attesa a Napoli per la decisione del gip Federica Colucci sulla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura (sostituto procuratore Giuseppe Cimmarotta) sulla cosiddetta “pista turca” ipotizzata sulla scomparsa di Angela Celentano, la bimba di cui il 10 agosto 1996 si sono perse le tracce mentre era in gita con la famiglia sul Monte Faito, nel Comune di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli.
L’indagine, che nasce nel 2009, ha visto l’autorità giudiziaria partenopea protagonista di diverse sollecitazioni nei confronti delle istituzioni turche rimaste senza risposta.
Gli accertamenti presero spunto da una testimonianza della blogger Vincenza Trentinella che ha riportato confidenze acquisite da un sacerdote il quale le aveva rivelato la confessione di una parrocchiana secondo cui Angela Celentano era in vita e si trovata in Turchia.
Alla richiesta di archiviazione formulata dagli inquirenti hanno replicato i legali dei genitori e delle sorelle della Celentano, gli avvocati Luigi Ferrandino e Enrica Visconti.
L’indagine, che nasce nel 2009, ha visto l’autorità giudiziaria partenopea protagonista di diverse sollecitazioni nei confronti delle istituzioni turche rimaste senza risposta.
Gli accertamenti presero spunto da una testimonianza della blogger Vincenza Trentinella che ha riportato confidenze acquisite da un sacerdote il quale le aveva rivelato la confessione di una parrocchiana secondo cui Angela Celentano era in vita e si trovata in Turchia.
Alla richiesta di archiviazione formulata dagli inquirenti hanno replicato i legali dei genitori e delle sorelle della Celentano, gli avvocati Luigi Ferrandino e Enrica Visconti.