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La consigliera indipendente della Regione Campania, Marì Muscarà, interviene nuovamente sul tema della “Venere degli Stracci”, opera contemporanea la cui destinazione continua a suscitare polemiche e perplessità.
Dopo il disastroso episodio della sua distruzione, l’opera si trova attualmente in un deposito delle ex Cotoniere Meridionali, nei pressi del Cimitero di Santa Maria del Pianto a Capodichino. Tuttavia, il Comune di Napoli sembra ancora in alto mare per quanto riguarda la sua ricollocazione. “Il Comune sta cercando di spostarla nella Chiesa di San Severo al Pendino, almeno per un anno, come indicato dalla Sovrintendenza. Ma si tratta di una scelta che riteniamo inaccettabile e insensata: non solo per motivi di staticità strutturale, ma anche per il rispetto della sacralità dei luoghi” – dichiara Muscarà. Secondo la consigliera, l’idea di “parcheggiare” la Venere degli Stracci in un luogo sacro per un anno è solo l’ennesimo spreco di denaro pubblico, un modo per “buttare soldi al vento” senza risolvere la questione in maniera definitiva.

Perché non valutare altre opzioni più consone e strutturalmente idonee come il Pan di via dei Mille o la Mostra d’Oltremare? Queste sedi potrebbero garantire una valorizzazione dell’opera senza intaccare luoghi di culto o monumenti storici” – prosegue Muscarà. L’intera vicenda si inserisce, secondo la consigliera, in un contesto di gestione superficiale e poco lungimirante delle politiche culturali cittadine. “Mentre l’Unesco sta per tornare per verificare lo stato del centro storico, quello che Manfredi chiama lo ‘Spirito di Napoli’ si riduce a un’ evanescenza amministrativa priva di reali risultati, fatta solo di promesse e slogan”, conclude Muscarà.

In questa fase di incertezza, Muscarà invita i cittadini, al fianco delle associazioni cittadine, tra cui quella rappresentata da Antonio Pariante, del Comitato Portosalvo, a far sentire la propria voce, affinché la questione venga affrontata con maggiore responsabilità e attenzione.