Celebrare 80 anni di storia guardando al futuro, definire linee guida condivise, valorizzare i manager come fattore indispensabile per la crescita di imprese e territori. Con questi obiettivi si è tenuta l’assemblea regionale di Manageritalia Campania, che ha riunito i suoi associati e stakeholder nella sede di via Medina a Napoli.
Non solo un’occasione per analizzare le attività svolte sul territorio, con la relazione del consiglio direttivo e il rendiconto consuntivo del bilancio 2024, ma soprattutto un importante momento di confronto tra gli iscritti e con esperti, in quel percorso di ascolto delle associazioni territoriali che porterà all’assemblea nazionale di Manageritalia, fissata per il prossimo 13 giugno.
In quell’occasione, infatti, saranno discusse e definite le posizioni ufficiali per incalzare politica e istituzioni su tre temi cruciali: fiscalità e politiche tributarie, politiche del lavoro e dell’occupazione, welfare aziendale e benessere organizzativo.
Per Ciro Turiello, presidente di Manageritalia Campania che ha aperto i lavori, si tratta di dossier cui non a caso «è stato dedicato un lavoro accurato negli ultimi mesi. Già in discussione della legge di bilancio ci siamo confrontati con parlamentari di maggioranza e opposizione, annunciando loro che avremmo fatto un monitoraggio costante tutto l’anno. Lo abbiamo fatto perché sono temi che toccano il benessere e le prospettive di un ceto medio sempre più tassato, abbandonato e dimenticato, un ceto medio di cui i manager sono sempre più spina dorsale, anche nella nostra regione».
La Campania infatti è sempre più terra di manager: sono complessivamente 2.573 i dirigenti privati attivi sul territorio regionale, con un più 3 per cento in un anno che supera la media nazionale del 2,6. Una crescita trainata dai trend registrati a Napoli (1.623 unità, +8,9% di donne) e Salerno (+6% totale), in un quadro che però a livello sia territoriale sia nazionale segna ancora una presenza manageriale insufficiente: neanche un dirigente ogni 100 dipendenti contro i 2-3 dei principali competitor UE.