McTominay l’uomo-sorpresa, Lukaku una certezza e Meret una garanzia tra i pali. Le pagelle del Napoli campione d’Italia.
MERET 7: quest’anno, a differenza della passata stagione, ha acquisito sicurezza e in alcune partite è stato determinante per far ottenere un risultato positivo alla sua squadra. SCUFFET 6,5: arrivato nel mercato invernale ha giocato soltanto una partita, a Bologna, nella quale, però, ha mostrato di essere pienamente all’altezza della situazione, con alcune parate decisive che hanno salvato il risultato.
DI LORENZO 6,5: dopo la deludente stagione del campionato concluso in decima posizione dal Napoli, il capitano ha ritrovato la continuità e la fiducia manifestate nell’anno dello del primo scudetto dell’era-De Laurentiis.
MAZZOCCHI 6: Conte lo ha utilizzato spesso nelle fasi finali della delle partite in cui c’era bisogno di difendere un risultato di vantaggio. Ha risposto con attenzione e grande impegno meritandosi sempre la sufficienza.
RRAHMANI 7,5: sempre presente, è stato uno dei punti fermi di Conte. Notevole il suo contributo non soltanto nella fase difensiva ma anche in quella di impostazione dell’azione. Ha giocato sempre da titolare tutte le partite in campionato. E’ stato il perno della difesa meno battuta del campionato.
BUONGIORNO 6,5: quando ha giocato ha fatto sempre sentire il peso della sua classe e della sua prestanza fisica, rappresentando un vero e proprio baluardo della difesa. Alcuni infortuni hanno, però, ne hanno condizionato il rendimento complessivo.
MARIN 5,5: Conte non l’ha mai considerato un titolare, tanto è vero che lo ha utilizzato con il contagocce soltanto nella fase finale del campionato, quando gli infortuni di Juan Jesus e di Buongiorno lo hanno costretto a scelte forzate. A gennaio sembrava destinato a tornare in Spagna, ma e poi rimasto a Napoli ed ha avuto anche la possibilità di scendere in campo di giocare in qualche sia pur rara occasione.
JUAN JESUS 6,5: per il brasiliano si è trattato del campionato del riscatto, dopo quello decisamente negativo dello scorso anno. Quando Buongiorno si è infortunato lo ha sostituito senza farne sentire la mancanza. Nella parte finale del campionato è stato a sua volta condizionato da un infortunio che lo ha tenuto fuori dal campo.
OLIVERA 6,5: anche per lui una stagione segnata da qualche condizionamento a causa di infortuni. In ogni caso l’inguaiano ha svolto sempre con in maniera più che sufficiente il suo compito e nella fase finale della stagione, a causa degli infortuni di Juan Jesus e di Buongiorno, è stato costretto ad adattarsi anche nel ruolo di centrale.
SPINAZZOLA 6,5: inizialmente ha avuto problemi fisici e questo ne ha rallentato l’inserimento della nuova squadra. Poi, però, il suo rendimento è costantemente aumentato e nel girone di ritorno è stato uno dei titolari, utilizzato da Conte con costanza e con proficui risultati.
LOBOTKA 7: il solito punto di riferimento del centrocampo del Napoli, come avviene ormai da diverse stagioni. Negli schemi di Conte è stato sempre utilizzato davanti all’area di rigore, sia per far partire l’azione offensiva, sia come schermo per la propria difesa. Anche per lui un finale non da ricordare a causa di un infortunio e una ricaduta che lo hanno tenuto fuori squadra nello sprint finale del torneo.
ANGUISSA 6: ha alternato buone prestazioni ad altre deludenti. E’ possibile che sia stato condizionato nel rendimento dalla sua voglia di cambiare aria e affrontare un campionato diverso dalla serie A che a quanto pare lo dovrebbe portare a chiudere il suo rapporto con il Napoli.
MCTOMINAY: 8,5: è la vera grande sorpresa in positivo non solo per il Napoli ma per tutto il campionato italiano. Si è dimostrato un giocatore di altissimo livello, capace di dare la sua impronta non soltanto al centrocampo, ma anche nel gioco offensivo. Determinante l’apporto alla vittoria finale anche grazie ai suoi gol che hanno deciso diverse partite e che hanno rappresentato un trampolino di lancio per il Napoli nella conquista del titolo. GILMOUR 6,5: lo scozzese, partito come riserva di Lobotka, si è affermato a mano a mano come un centrocampista duttile, capace di ricoprire più di un ruolo. Nella seconda fase del campionato, infatti, ha giocato spesso a fianco dello slovacco, in sostituzione di Anguissa, dando sempre un grosso contributo alla squadra.
BILLING 6,5: arrivato a Napoli nel mercato invernale, ha giocato poco ma quando è stato chiamato in causa ha risposto sempre nella maniera migliore. Decisivo per la vittoria dello scudetto è risultato il gol del pareggio che nel finale di partita ha segnato contro l’Inter al Maradona.
POLITANO 7,5: il solito motorino inafferrabile sulla fascia destra del campo. Il contributo che ha dato al gioco difensivo, ne ha limitato un po’, rispetto al passato, le incursioni nell’area di rigore avversaria e anche il numero dei goal messi a segno. Ma ha rappresentato un valore aggiunto per la sua squadra.
LUKAKU 7,5: fortemente voluto da Conte, ha risposto in pieno alle aspettative dell’allenatore non solo e non tanto per il numero di goal messi a segno – è risultato il capocannoniere della squadra – quanto per il contributo dato più in generale al gioco offensivo della sua squadra. Pochissime le partite in cui è andato al di sotto della sufficienza ma complessivamente ha rappresentato il punto di riferimento di tutto il gioco della squadra.
NERES 7: nella prima parte della stagione il brasiliano è stato l’elemento di cui Conte si è servito per spaccare le partite. Irresistibili alcuni suoi spunti sulla fascia e nel gioco di contropiede, grazie alla sua velocità, è notevole anche il contributo che ha dato con gli assist forniti ai compagni di squadra.
RASPADORI 7,5: decisamente penalizzato dal modulo inizialmente scelto da Conte, il 4-3-3, ha finito per giocare poco soprattutto nel girone d’andata. Gli infortuni in serie, però, lo hanno agevolato e il passaggio al 3-5-2 e anche al 4-4-2, quando ha giocato al fianco di Lukaku, lo hanno proposto come protagonista in certi delicati momenti del campionato degli azzurri.
SIMEONE 5,5: poco spazio è stato riservato all’argentino anche a causa della ingombrante presenza di Lukaku. Conte lo ha utilizzato soltanto in rare circostanze e nei minuti finali delle partite per sostituire il belga affaticato e bisognoso di tirare il fiato.
NGONGE 5,5: è stato utilizzato da Conte solo in scampoli di partita, prevalentemente nei minuti finali. L’impegno non è mai mancato, ma la limitata utilizzazione lo ha inevitabilmente penalizzato.
OKAFOR 5: Conte avrebbe voluto che il partente Kvaratskhelia nel mese di gennaio fosse stato sostituito con un calciatore da lui espressamente richiesto. L’arrivo dell’ex milanista, peraltro limitato da condizioni fisiche non ottimali, non ha soddisfatto l’allenatore e la scarsa utilizzazione ne è la prova.
KVARATSKHELIA 7: anche il georgiano, prima di trasferirsi a Parigi, ha dato, nella parte iniziale della stagione con 5 gol segnati, il suo contributo alla conquista del tricolore. Se fosse rimasto, probabilmente il Napoli non avrebbe dovuto soffrire fino in fondo per raggiungere il traguardo dello scudetto.