Una giornata dedicata al grande statista della politica italiana, Ciriaco De Mita, nel giorno in cui ricorre il terzo anniversario della sua scomparsa, aperta con la cerimonia di intitolazione della Sala Auditorium del Complesso Monumentale Carcere Borbonico di Avellino, momento emozionante di grande significato che suggella il legame tra lo statista irpino e il territorio che lo ha visto nascere e crescere politicamente.
Una iniziativa fortemente voluta da Fondazione Super Sud in collaborazione con la Provincia di Avellino per celebrare una delle personalità più importanti della nostra Nazione e non solo dell’irpinia
“Si tratta di un atto dovuto”, ha dichiarato il presidente della Provincia di Avellino, Rino Buonopane. “Abbiamo fatto quanto era nelle nostre possibilità, ossia intitolare proprio al Presidente De Mita quella che è la sala più rappresentativa del complesso monumentale. Da oggi, infatti, non si chiamerà più “Sala Blu”, ma “Sala Ciriaco De Mita, statista”. Una scelta condivisa all’unanimità in Consiglio Provinciale“.
A tagliare il nastro l’amata moglie di De Mita, Annamaria Scarinzi con le figlie. Antonia dice: “Non mi sono accorta che fosse un riconoscimento tardivo, perché per me è come se fosse accaduto ieri. Emotivamente, non ho avvertito questa mancanza”.
Di seguito il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:
«Ciriaco De Mita è stato una delle personalità più significative della Repubblica. Leader della Democrazia Cristiana, uomo di Stato con solide radici nel pensiero del Merdionalismo, si è costantemente impegnato per affrontare le sfide dei tempi nuovi e delle trasformazioni sociali.
Il Convegno promosso dalla Fondazione Super Sud a tre anni dalla sua morte è un’occasione propizia per approfondirne la testimonianza di vita.
Una grande passione per la politica e le istituzioni lo ha animato nel suo percorso, dagli studi all’Università Cattolica di Milano all’avvio da giovanissimo della militanza di partito, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, fino all’impegno da Sindaco di Nusco nell’ultima sua stagione.
Da segretario della DC ha vissuto la fatica di una transizione incompiuta, cercando di costruire un largo consenso sulla riforma delle istituzioni, convinto che occorresse sconfiggere l’illusione di un potere capace da solo di autoriprodursi, per aprire la strada a un nuovo modello partecipativo e di governo; la mancata condivisione di questo tentativo contribuì ad aprire la strada a una crisi del sistema politico.
L’impegno e la riflessione di Ciriaco De Mita per assetti istituzionali più efficienti, per una modernizzazione della società italiana, non vennero meno dopo aver lasciato le responsabilità di vertice. Il suo senso della politica come visione alta del futuro della Repubblica, come continuo processo di partecipazione democratica, resta un insegnamento”.