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di Gigi Caliulo

Si naviga a vista, nonostante in molti vogliano far credere il contrario. Federcalcio e Lega di B sono alle prese con una matassa che loro stessi hanno “imbrogliato”. Il capo da prendere per scioglierla agevolmente è a portata di mano ma ancora una volta il Palazzo decide di ammiccare alle regole stilate dal Palazzo stesso.
Il Consiglio federale di oggi ha di fatto sacramentato la decisione di far slittare l’eventuale disputa dei playout sino al completamento dei gradi di giudizio della giustizia sportiva.
Dunque, ove mai dovesse verificarsi un proscioglimento del Brescia (unica opzione alternativa alla chiusura della stagione senza spareggi che eviterebbe qualsiasi ulteriore ricorso anche in sede extra-calcistica) Frosinone-Salernitana si giocherebbe nella seconda metà di giugno, un mese e mezzo dopo la chiusura della stagione regolare.
La realtà è che la stessa Lega – e, un gradino più in alto, la Federcalcio – sono in una situazione di stallo alla messicana. Sanno benissimo che i due gradi di giudizio, in caso di penalizzazione del Brescia, partorirebbero la stessa decisione del 2019, ovvero una quarta retrocessione senza bisogno dei playout. Sanno altrettanto bene che questo tipo di esito porterebbe a nuovi ricorsi da parte proprio delle Rondinelle e della Samp, che continua a voler forzare le Noif chiedendo arbitrariamente la disputa di uno spareggio che non le spetterebbe poiché la classifica finale ha già sancito le tre retrocessioni sul campo.
Quindi? Quindi l’impressione è che il Palazzo stia tremando dalle fondamenta consapevole di un papocchio del quale è corresponsabile al cento percento. Qualunque sia l’esito dei due gradi di giudizio assisteremo ad un tira e molla che proseguirà fuori dalle aule della giustizia sportiva. Come Italia comanda!