Nel corso dell’ultimo anno, il quadro della criminalità organizzata in Irpinia non ha subito variazioni rilevanti. Secondo l’ultima relazione della Direzione Distrettuale Antimafia, le zone maggiormente esposte alla presenza di gruppi criminali restano Avellino città, il Vallo di Lauro – in prossimità del Nolano – e la Valle Caudina, al confine con il Beneventano. In queste aree si confermano reati come estorsioni, usura, traffico di stupefacenti e, con crescente attenzione, l’infiltrazione nelle aste giudiziarie.
Particolare attenzione è stata dedicata alla situazione di Avellino, dove risulterebbe ancora operativa una struttura criminale riconducibile al cosiddetto “Nuovo Clan Partenio”, evoluzione del clan Genovese. Il gruppo, già al centro dell’inchiesta “Aste ok” del 2020, avrebbe mostrato un inedito interesse per il settore delle vendite giudiziarie, terreno potenzialmente vulnerabile a pressioni illecite.
Accanto alla presenza dei sodalizi criminali, preoccupano anche alcuni segnali di fragilità nel tessuto amministrativo locale. Una recente indagine condotta dai Carabinieri ha portato alla luce un presunto caso di corruzione all’interno del Comune di Avellino. Il 18 aprile 2024, tre persone – tra cui due funzionari comunali e un professionista – sono state raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare con accuse che vanno dal falso in atto pubblico al peculato, passando per rivelazione di segreti d’ufficio e corruzione.
Sebbene l’inchiesta non abbia evidenziato collegamenti diretti con la criminalità organizzata, secondo gli inquirenti l’episodio testimonia una preoccupante inclinazione a piegare l’attività amministrativa a interessi privati. Un comportamento che, se consolidato, potrebbe aprire la strada a future infiltrazioni mafiose negli apparati pubblici.