Tempo di lettura: 4 minuti

Il forte rischio dell’astensione dal voto referendario per i cinque quesiti oggetto della consultazione è al centro dell’attenzione degli osservatori in questi giorni e, naturalmente, anche degli amministratori pubblici locali. Alle ore 12.00 il sito della Prefettura registrava che si erano erano recati alle urne in città  tra il 5,53% e il 5,54 %  degli aventi diritto, secondo i cinque diversi quesiti referendari che non è il più basso per le città capoluogo della Campania. Sono 3162 i votanti in città che si sono recati alle ore 12:00.

Il sindaco di Benevento Clemente Mastella si è recato questa mattina al seggio elettorale di via Cristoforo Ricci ed ha espresso il proprio voto per la consultazione referendaria. In città sono settanta seggi aperti per la consultazione promossa dalla Cgil e da altri soggetti sul tema del lavoro, sulla sicurezza del lavoro e sul tempo necessario per la presenza in Italia ai fini della concessione della cittadinanza. In città non sono mancati problemi per la distribuzione dei seggi: molti elettori sono rimasti disorientati dalla difficoltà di individuare il sito del proprio seggio elettorale. Nei mesi scorsi a causa dei lavori che hanno interessato alcuni edifici scolastici molte sezioni elettorali sono stati dislocati in punti diversi della città. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano se non fosse però che davanti alle sedi di voto spesso mancavano i cartelli che indicavano i numeri delle sezioni. E’ accaduto ad esempio per le sezioni 48 e 49 che erano ubicate tradizionalmente in via Kolbe e che sono stati spostati in via Oderisio presso la Scuola Mazzini. Mancando i cartelli di segnalazione sul muro perimetrale della Scuola “Mazzini”, molti elettori sono rimasti interdetti e gli stessi scrutatori e presidenti di sezione non hanno mancato di manifestare il proprio sconcerto. Molte le telefonate al Comune per sapere l’esatta ubicazione della sezione e comunque il portale del Comune stesso recava le state indicazioni. Ma non sarebbe stato un gran sacrificio apporre un cartello davanti al portone d’ingresso delle sedi di voto.

Il sindaco Mastella ha comunque voluto esprimere una sua convinzione sull’istituto stesso del referendum, al di là del contenuto specifico dei quesiti in discussione: “Bisogna assumere un’idea diversa. Andare al referendum quando è necessario e però occorre abbassare il quorum che oggi obbliga a raggiungere il 50 per cento più un elettore per dare validità alla consultazione. L’abuso sui referendum non è espressiva della volontà democratica”.

Con il primo cittadino si è parlato anche della possibilità dell’ammissibilità del terzo mandato ai Governatori delle Regioni e degli stessi Sindaci alla luce delle aperture dei partiti di governo del centrodestra per questa soluzione dopo aver la combattuta a lunga (ad eccezione della Lega di Salvini): “Io vedo molta confusione e all’interno del centrodestra perché c’è chi è d’accordo chi invece no. Sembra una questione peggio di un conflitto d’interesse. Deve essere una cosa che vanga per tutti. Se vale per i governatori deve valere anche per i sindaci non si capisce perchè per quest’ultimi devono essere fuori dal perimetro. Vedo una situazione confusa, un tentativo di creare problemi al centrosinistra da parte della Meloni, non è benaugurante”. Poi ha aggiunto: “Se dovesse esserci il terzo mandato la richiesta di Vincenzo De Luca sarà più forte. Ma è anche vero che la segretaria del Pd Schelein non tornerà indietro, farà intese con il Movimento 5 Stelle. Non se ne fregherà nulla di De Luca o chicchessia. Il centrosinistra si è suicidato ogni qualvolta si avvicina alle elezioni. Anche le ultime manifestazioni volute dal centrosinistra la dice lunga. Nemmeno in Paupasia si registra una dissonanza di questo genere sul piano di chi è in coalizione o chi dovrebbe esserlo”.