La settimana più lunga di sempre. Ed è successo di tutto. In ordine sparso: mal di pancia, intossicazioni, rinvii accettati e ricorsi rigettati. Poi: proteste dentro, proteste fuori, tifosi normali che entrano, tifosi ultras che non entrano. In campo, nonostante tutto, è quel che conta. Salernitana e Sampdoria si giocano la permanenza in cadetteria, dopo una stagione da dimenticare.
Non c’è stato calcio, quest’oggi all’Arechi. La Sampdoria ha vinto sul campo per 4-0 nel risultato aggregato fra andata e ritorno ed i blucerchiati mantengono la categoria. La Salernitana lascia la serie B nel peggiore dei modi. Non solo in campo, ma anche fuori, per le intemperanze dei propri supporters. Al triplice fischio di Doveri, che arriva dopo quaranta minuti di sospensione, e l’annuncio dello speaker del suddetto rischio, i tifosi di casa esultano ed applaudono. La Salernitana giocherà in serie C.
dallo stadio Arechi di Salerno, l’inviato
Michele Bellame
Pasquale Marino fa giocare gli stessi che hanno finito la partita d’andata: solito 5-3-2 con gli esterni a tutta fascia, duo d’attacco inedito composto da Cerri e Raimondo; alle loro spalle, Soriano, esperienza e fantasia. Ancora in panchina Verde. Squalificato Stojanovic, che a Marassi aveva rimediato un’espulsione nervosa.
Salernitana – Sampdoria, il primo tempo: brutta dentro e brutta fuori, 0-1 blucerchiati
Il primo tiro è degli ospiti: palla persa a centrocampo da Hrustic, rasoterra preciso dalla lunga distanza sul quale Christensen si allunga. Poco dopo, proteste dei padroni di casa all’indirizzo di Doveri che non ammonisce un fallo su Amatucci, sul quale aveva concesso il vantaggio. La partita non è bella, in dodici minuti ci sono già tante perdite di gioco ed il nervosismo – anche fuori l’impianto di gioco, in cui alcuni rappresentanti della curva protestano al grido di “Salerno non si piega“, sparando rumorosi fumogeni – è palpabile. Al minuto 16, ancora un altro tiro da parte dei blucerchiati: ci prova Meulensteen ma il portiere respinge prontamente.
Non c’è mordente e non c’è reazione. La Salernitana sembra già stanca e psicologicamente in svantaggio a fronte di una Samp col risultato a favore che gioca sui nervi e sulle perdite di tempo. Due tiri nel primo tempo, fino al ventesimo, sono di marca ospite. Così come i primi corner della partita. Il primo per la Bersagliera arriva al 21esimo, su deviazione di Ghidotti dopo un bel tiro diagonale di Soriano su sponda di Cerri. Corazza, dal corner, trova una deviazione ospite ed il possesso è ancora per i granata. Un minuto dopo, su un altro corner, c’è la spizzata di testa di capitan Ferrari ma il portiere avversario ci arriva.
Dopo il cooling break, è ancora la Samp a rendersi pericolosa, sempre nello stesso modo: con i tiri dalla distanza. Alla mezzora, ci prova Vieira che, però, trova ancora una volta la deviazione del portiere granata. Su un ribaltone, Raimondo raccoglie una palla lunga e guadagna un corner. Hrustic alla battuta del corner è preciso sul secondo palo: Ferrari ci arriva e batte il portiere. Dopo revisione audio, il var ravvede un fallo di mano e quindi si rimane sullo 0-0. Gol annullato. Al 37°, quattro minuti dopo la rete dei padroni di casa, va in vantaggio la Sampdoria: palla comoda per l’esperto Coda che ad un passo dal portiere avversario, non sbaglia. Esplode il settore ospiti dell’Arechi, ed è 0-1.
La reazione non c’è e non è un problema di risultato. La Samp non merita di essere in vantaggio, ma di certo la Salernitana non ha fatto niente per evitare di subire il gol.
Salernitana – Sampdoria, il secondo tempo: lo scenario più brutto, partita sospesa e triplice fischio al 75°
La parola fine si scrive dopo appena quattro minuti della ripresa. I tifosi vanno già via. La Samp raddoppia con Sibilli, così come all’andata, è il numero 33 a fare il secondo gol di questo playout.
Al quattordicesimo, gli occhi non sono più rivolti verso il campo ma verso la curva dei tifosi di casa che stanno lanciando fumogeni e petardi e stanno tentando di sfondare le barricate per fare invasione di campo. I poliziotti sono in tenuta antisommossa pronti a contenere eventuali intemperanze. Infatti al quarto d’ora la partita si interrompe per tre minuti. Per poi tornare ad una nuova sospensione al 21esimo minuto, per un rinnovato lancio di oggetti e fumogeni. Addirittura lancio di sediolini verso il campo.
Le squadre rientrano dagli spogliatoi dopo oltre mezzora, ma dopo appena trenta secondi dal nuovo fischio di Doveri, c’è nuovamente il lancio di sediolini verso lo stadio e l’esplosione dei fumogeni. L’arbitro ha nuovamente sospeso il match e attende indicazioni dai responsabili di Lega. Dopo un lungo conciliabolo fra le parti, l’arbitro fischia tre volte e sancisce la sospensione definitiva della partita.