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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Civico22.

Negli ultimi anni, i tre principali Enti Appaltanti della città – Comune, Provincia e Università – hanno progettato e in piccola parte realizzato una serie di opere rilevanti, concentrate nell’area di piazza Risorgimento, snodo tra la parte antica della città e l’espansione novecentesca.

Il Comune di Benevento riqualifica, per modo di dire, la piazza con pensiline e nuova pavimentazione e intanto appalta la costruzione del nuovo Terminal Bus pluripiano nel campo del collegio La Salle; prevede di ristrutturare la scuola Mazzini e di demolire e ricostruire l’annessa palestra del “Discobolo”.

La Provincia di Benevento ha in corso i lavori di ristrutturazione del liceo “Giannone”, ha appaltato i lavori di demolizione e ricostruzione degli istituti Alberti e Galilei e, dopo vent’anni di promesse, sta costruendo la nuova palestra del Galilei in adiacenza a quella della Mazzini. Nello stesso piazzale, l’Università di Benevento ha realizzato di recente un vasto laboratorio di prove sui materiali.

Riassumendo, un grande laboratorio, scuole da ricostruire ex novo o da ristrutturare, palestre, un terminal bus, pensiline e poi accessi, sensi unici, parcheggi, pavimentazioni, asfalto e (forse) qualche albero: è in corso lo stravolgimento epocale di quattro ettari di suolo e costruzioni nevralgici per la città, dove si sono esercitati grandi architetti e urbanisti del passato, e dove la storia di Benevento dagli inizi del secolo scorso ha concentrato, oltre alle abitazioni, uffici, cultura, istruzione, servizi. Lo scandalo è che tutto questo si faccia senza una progettazione integrata e coordinata, senza un bando per un concorso di idee, senza una visione di riqualificazione armoniosa, coerente e unitaria di piazza Risorgimento e delle aree limitrofe.

Un’occasione straordinaria, una congiunzione astrale che non si ripeterà, la possibilità di passare alla storia (dell’architettura) con un vasto e coordinato intervento e invece una desolante assenza di programmazione e una avvilente trasandatezza nella gestione della città.