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Otto imputati, tra cui l’ex sindaco di Laviano e responsabile dell’area tecnica all’edilizia privata e pubblica della cittadina dell’Alta Valle del Sele, Oscar Imbriaco, e due società quali la cooperativa Polis Mathera e la Efficient Building spa, sono i destinatari di un decreto che dispone il giudizio immediato a firma del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Matera, Angelo Onorati, nell’ambito della maxi inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Salerno e che aveva visto ben 13 soggetti, tra persone fisiche e società, indagate con l’accusa di truffa ai danni dello Stato sulle agevolazioni fiscali dei crediti d’imposta del superbonus 110% per i lavori di efficientamento energetico e riqualificazione del villaggio antistress sito nel comune di Laviano. Indagini preliminari che, su disposizione del Gip del tribunale di Salerno, a marzo 2025 sono state trasferite per competenza territoriale presso il Tribunale di Matera che in seguito alle ulteriori indagini, nelle scorse ore ha visto il Gip lucano emettere un decreto di giudizio immediato nei confronti di 10 persone, tra cui l’ex sindaco di Laviano, Oscar Imbriaco che in seguito all’indagine si dimise dall’incarico istituzionale di primo cittadino, e due società, mentre per altre due persone inizialmente finite nel registro degli indagati, il legale rappresentante Andrea Reviglio e l’amministratore Pierluigi Reviglio, titolari della società sub-appaltatrice Serremar srl dei lavori mai eseguiti nel villaggio antistress di Laviano, assistiti e difesi dall’avvocato cassazionista salernitano Michele Cuozzo, il gip li ha esclusi dal provvedimento e quindi, restano fuori dalle indagini e dal processo. Per alcuni dei tredici indagati infatti, il Pm del Tribunale di Salerno, Carlo Rinaldi, aveva chiesto l’applicazione della misura di custodia cautelare in carcere preventiva. Un incubo quello giudiziario diventato una spada di Damocle per gli imprenditori Reviglio, originari della provincia di Rovigo, finito a lieto fine dopo anni di indagini condotte dalle Fiamme Gialle e dalle Procure della Repubblica prima di Salerno e successivamente di Matera.
I fatti risalgono all’estate del 2023 quando gli uomini della Guardia di Finanza di Salerno scoprirono che la società appaltatrice e general contractor Efficient Building Spa e la società committente dei lavori Polis Mathera Società Cooperativa avevano simulato l’esecuzione di lavori, ma avvenuta e mai terminati e su immobili privati, di riqualificazione energetica e antisismica del villaggio antistress di casette prefabbricate di proprietà del Comune a Laviano, per ottenere i crediti d’imposta rientrati nel fondo del Superbonus 110% per un importo di circa 40milioni di euro. Una vera e propria truffa ai danni dello Stato che, secondo le Fiamme Gialle sarebbe stata posta in essere dalla società cooperativa Polis Mathera committente dei lavori e gestore del patrimonio immobiliare del viaggio antistress e dalla società appaltatrice la Efficient Building Spa che avrebbe a sua volta, dovuto effettuare mediate sub-appalto, gli interventi di riqualificazione e di efficientamento energetico degli immobili comunali ad altre società tra cui la società Serramar, creando così un sistema fraudolento basato sulla dichiarazione di falsi crediti d’imposta in capo alla società committente e poi ceduti mediante sconto in fattura alla società appaltatrice per lavori mai eseguiti sulle 300 unità abitative prefabbricate e la cui esecuzione dei lavori avrebbe interessato solo 13 unità abitative, pur essendo stata asseverata l’esecuzione dei lavori per quasi 37milioni di euro. Fondamentale è stata la testimonianza, resa con spontanee dichiarazioni e alla presenza dell’avvocato difensore, durante le indagini, dell’imprenditore Pierluigi Reviglio della società Serremar che al Pm ha spiegato, in un interrogatorio fiume, di essere stato vittima del meccanismo fraudolento e di aver dovuto elargire attraverso soggetti prestanome, somme di danaro a soggetti sconosciuti per effettuare i lavori nel villaggio antistress di località Campopiano di Laviano, scoprendo, una volta giunto sul cantiere che delle 300 villette prefabbricate, i lavori erano stati materialmente eseguiti solo per una decina di alloggi. Dichiarazioni importanti quelli della Serreman, riscontrati poi, dagli inquirenti nell’ambito delle indagini che hanno portato ora il tribunale di Matera ad escludere la società dal decreto di giudizio immediato.
Lavori quindi, eseguiti solo su documentazione attestati stati di avanzamento lavori falsi ed iniziati in parte ma di fatto, mai completati e per buona parte di essi, mai realizzati. Un sistema fraudolento a cui la Guardia di Finanza e la Procura prima di Salerno e ora di Matera, hanno messo fine, predisponendo perquisizioni, intercettazioni e richieste di misure cautelari preventive. Secondo il Gip di Matera infatti, gli imputati avrebbero messo in atto un sistema di affidamento lavori fittizio con artifizi e raggiri finalizzati ad ottenere, attraverso la documentazione contabile, tecnica e progettuale falsa e indicando immobili comunali inesistenti, il conseguimento fraudolento di bonus fiscali da parte dello Stato per un importo complessivo di circa 40milioni di euro.
Nelle scorse ore però, per 11 degli indagati, tra cui l’ex sindaco di Laviano, finiti nella maxi indagine proseguita dal Tribunale di Matera, il Gip lucano ha disposto il decreto di giudizio immediato nell’udienza che avrà inizio ad ottobre dinanzi al giudice monocratico e nella quale gli imputati attraverso il collegio difensivo composto dagli avvocati Guglielmo Scarlato, Massimiliano Starni, Tancredi Lisena, Francesco Grimaldi, Francesco Marciello, Giuseppe Feola, Vincenzo Rago, Dario Bolognesi, Scarlato Giuseppe, Stefano Mengoni, Giovanni Annunziata, Alice Baccin e Luigi Orsi, dovranno difendersi a vario titolo dalle accuse di: circostanze aggravanti per concorso in in truffa aggravata.