Clima teso e accuse di “autoritarismo” nell’ultima seduta del Consiglio Comunale di San Giorgio la Molara. I consiglieri di opposizione Michele Gagliardi e Giorgio Zenca puntano il dito contro il Sindaco Nicola De Vizio e la sua maggioranza, denunciando “una totale mancanza di democrazia e rispetto delle regole”.
Dopo la seduta del 26 giugno, disertata dai consiglieri per la mancata trasmissione nei tempi previsti degli atti consiliari, la situazione è ulteriormente degenerata durante il Consiglio del 27. Al centro della polemica, la gestione della variazione di bilancio da oltre 3 milioni di euro, di cui circa 1,5 milioni destinati alla copertura di debiti fuori bilancio – alcuni dei quali non specificati o non formalmente proposti per il riconoscimento.
Durante i lavori, il consigliere Mario Lello Armini ha sollevato una questione sospensiva sulla legittimità della convocazione, respinta dalla maggioranza. Dopo il diniego, Armini ha abbandonato l’aula in segno di protesta, seguito in un secondo momento dai consiglieri Gagliardi e Zenca, che avevano già espresso voto contrario.
“Non c’è stata garantita la possibilità di intervenire né di esercitare il nostro diritto-dovere di controllo – dichiarano Gagliardi e Zenca –. Il sindaco e i suoi consiglieri hanno ignorato le richieste di chiarimento su temi di grande rilevanza economica per l’ente”.
Nel mirino, anche l’omessa comunicazione al Consiglio – nei tempi previsti dalla legge – di una sentenza esecutiva notificata a febbraio, oltre al pagamento delle spese relative al Commissario ad acta nominato dalla Prefettura. “Ci troviamo di fronte a violazioni potenzialmente dannose per le casse comunali e i cittadini”, affermano i due consiglieri, che annunciano una interrogazione formale sul calcolo degli interessi applicati (anatocismo). Dura anche la critica sulle modalità di approvazione di due ulteriori riconoscimenti di debiti fuori bilancio, per oltre 1,2 milioni di euro, “votati per alzata di mano, senza lettura o spiegazione, in spregio al ruolo dei consiglieri e del pubblico presente”.
Gagliardi e Zenca parlano di “autoritarismo istituzionale” e denunciano una gestione opaca e autoreferenziale: “L’Amministrazione De Vizio continua a calpestare trasparenza, correttezza e partecipazione. Ma noi continueremo a vigilare e a denunciare ogni abuso”.
Durante i lavori, il consigliere Mario Lello Armini ha sollevato una questione sospensiva sulla legittimità della convocazione, respinta dalla maggioranza. Dopo il diniego, Armini ha abbandonato l’aula in segno di protesta, seguito in un secondo momento dai consiglieri Gagliardi e Zenca, che avevano già espresso voto contrario.
“Non c’è stata garantita la possibilità di intervenire né di esercitare il nostro diritto-dovere di controllo – dichiarano Gagliardi e Zenca –. Il sindaco e i suoi consiglieri hanno ignorato le richieste di chiarimento su temi di grande rilevanza economica per l’ente”.
Nel mirino, anche l’omessa comunicazione al Consiglio – nei tempi previsti dalla legge – di una sentenza esecutiva notificata a febbraio, oltre al pagamento delle spese relative al Commissario ad acta nominato dalla Prefettura. “Ci troviamo di fronte a violazioni potenzialmente dannose per le casse comunali e i cittadini”, affermano i due consiglieri, che annunciano una interrogazione formale sul calcolo degli interessi applicati (anatocismo). Dura anche la critica sulle modalità di approvazione di due ulteriori riconoscimenti di debiti fuori bilancio, per oltre 1,2 milioni di euro, “votati per alzata di mano, senza lettura o spiegazione, in spregio al ruolo dei consiglieri e del pubblico presente”.
Gagliardi e Zenca parlano di “autoritarismo istituzionale” e denunciano una gestione opaca e autoreferenziale: “L’Amministrazione De Vizio continua a calpestare trasparenza, correttezza e partecipazione. Ma noi continueremo a vigilare e a denunciare ogni abuso”.